Angri. Presunti brogli elettorali, a rischio Mauri?

Un indicibile caos pervade il palazzaccio di Via Semetelle. Quel palazzo voluto da Umberto Postiglione ma mal vissuto prima da Gianpaolo Mazzola e ora da Pasquale Mauri, eletto da appena un mese alla carica di primo cittadino. Giunge come un fulmine a ciel sereno la notizia che il suo sindacato potrebbe avere i mesi molto contati, o almeno condizionati dalla spada di Damolce del TAR. Secondo l’autorevole quotidiano “Il Mattino”, che non è scritto dai soliti “dilettanti” come qualcuno della maggioranza ama definire i cronisti locali, pare che ‹‹ Nella sezione numero 15 mancherebbero 5 schede ed emergerebbe «per tabulas» (come dicevano gli antichi romani) la discordanza tra il numero delle schede autenticate ma non utilizzate, ed il numero degli elettori iscritti nelle liste elettorali che non hanno votato. A fronte, infatti, dei 1.020 votanti, le schede autenticate e non utilizzate dovevano essere necessariamente 141, per averne complessivamente autenticate 1.161. Il presidente del seggio (padre di un candidato eletto consigliere) accerta, però, che le schede autenticate e non utilizzate sono 136, sicché mancherebbero ben 5 schede››. A fare la denuncia del clamoroso possibile “broglio”, secondo il quotidiano napoletano, sarebbe stato ‹‹ Pasquale Annarumma, candidato non eletto, capolista della lista «Alleanza per Angri», con candidato sindaco Antonio Squillante. Assistito dagli avvocati Sabina Esposito e Luigi Vuolo, Pasquale Annarumma si è rivolto al Tar, dove giovedì scorso ha depositato un circostanziato ricorso che, per disposizione del presidente del Tribunale, Giovanni De Leo, sarà esaminato nell’udienza pubblica del prossimo 21 ottobre della prima sezione. Il ricorso lamenta anche altre presunte illegittimità in merito al cosiddetto «voto assistito» (un elettore colpito da grave infermità è stato accompagnato nella cabina elettorale da un suo parente anche in mancanza del certificato di un medico dell’Asl) consentito in spregio alle disposizione di legge, e la mancata attribuzione di 4 voti, sebbene i relativi elettori abbiano testualmente dichiarato di aver votato per Pasquale Annarumma, trascrivendo il suo cognome e barrando la lista di «Alleanza per Angri». Al riguardo i predetti elettori (Annunziata Barbella, Vincenzo D’Ambrosio, Carlo Raiola e Giuseppe Barbato) hanno presentato al Tar apposite dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Anche il candidato Gaetano Longobardo (Forza Angri), risultato poi eletto, aveva denunziato alla Commissione elettorale che, sempre nella sezione 15, a fronte dei 18 voti conteggiati dal rappresentante di lista, nella trascrizione dei verbali gli erano stati assegnati solo 8 voti. Per il momento non risulta costituito al Tar né il sindaco Mauri né gli altri contro interessati ai quali è stato notificato il ricorso››. Uno scenario inaspettato per Mauri, già alle pese con una maggioranza forte, ma traballante, che con questo dispositivo, di fatto non preclude, almeno per ora la possibilità di amministrare, ma impedisce, sine die, di prendere decisioni di lungo termine, almeno fino all’udienza del prossimo 21 ottobre 2010 che potrebbe riservare nuovi e “interessanti” colpi di scena.