All’improvviso si ruppe il giornalismo. L’arte di esporre la cronaca quotidiana. Uffici stampa corposi e ridondanti, comunicati a iosa nelle caselle mail delle redazioni e zac! Tutto divenne omologato, opinioni scomparse sotto il peso delle dichiarazioni surgelate. Filtri necessari per l’avvento di questa impertinente e orwelliana stampa. Affamata.
Mursio, non si rassegnava, non si capacitava. Cercava opinioni e liberi pensieri, non trovava più ragione di leggere tre giornali, visitare sette siti e guardare la tv. Tutto irrimediabilmente scritto uguale, raccontato peggio, dimostrato male. Il ragionamento era chiaro.
Si scriveva tutto e di tutto, senza ragion capire cosa e senza ragion capire a giusta guisa se variare il cono d’ombra. Bastava comunicare quello che si voleva e occultare la verità delle cose sotto un chilo di cose scritte di modo e molto blande. Il sindaco ha incontrato il presidente, ma nessuno osava scrivere che i due se le erano dette di santa ragione. Per amor di prezzo. Tutto ha un prezzo e questa è la professionalità al soldo. La verità annega nel conformismo. Vale ancora la pena di scrivere e di raccontare?