Dalla sede legale de La Doria, la blasonata S.p.A. agro alimentare angrese respingono in toto le accuse dopo la maxioperazione eseguita dal Noe di Salerno sullo stocaggio e sullo smaltimento di rifiuti speciali ritenuti illegali.
L’azienda precisa che «E’ stata sempre rispettata la normativa vigente – si legge in un comunicato dell’azienda – nel trattamento dei rifiuti. I fatti contestati nascono da una diversa interpretazione dell’attuale normativa in materia». L’inchiesta e l’emissione degli avvisi di garanzia e dei sequestri probatori, scaturirebbe da una particolare interpretazione delle leggi.
«La societá – si legge ancora nel comunicato – ha smaltito i rifiuti derivanti dal lavaggio del pomodoro classificandoli come terre di primo lavaggio e soggette, quindi, al recupero presso cave. Infatti, in una prima fase, il processo di lavaggio del pomodoro consiste nella separazione del terriccio. Attività che non genera fanghi da smaltire presso gli impianti di compostaggio. La Doria resta a disposizione degli organismi competenti per fornire ogni chiarimento in merito». Saranno le indagini a chiarire ulteriori interpretazioni.