Uscita poco felice per l’esecutivo e la maggioranza di Pasquale Mauri. Abbandonano l’aula le minoranze in aperta polemica con la somma urgenza del consiglio comunale convocato da Mauri e Sorrentino. Tra i punti all’ordine del giorno in particolare i punti 2, 3, e 4, che in sintesi trattavano il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, lasciavano già trapelare tante non recondite perplessità.
Da tempo Mauri cerca sponda con le minoranze, che pure avendo acquisto gli atti hanno preferito abbandonare l’aula e demandando alla maggioranza tutte le responsabilità, una maggioranza sempre più variabile che, forse, ha perso il primo importante pezzo, Nordino Fiorello, ha destato clamorosa l’assenza dell’ex presidente dell’assise cittadina da tempo in aperta polemica con Mauri. Se Fiorello dovesse confermare il suo dissenso la maggioranza passerebbe da 14 a 13 consiglieri comunali, anche se, pare certo, che all’interno della stessa vi siano forti malcontenti che già dal prossimo settembre potrebbero venire fuori con marcata veemenza. Assente anche il consigliere di maggioranza Alfonso Conte.
Altra spinosa questione sono i debiti fuori bilancio. Oltre alle minoranze anche nella stessa maggioranza vi sarebbero forti perplessità. La maggioranza ha comunque superato in modo “allineata e coperta” lo scoglio per il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio. Mauri avrebbe preferito una più condivisa assunzione di responsabilità da parte dell’intero consiglio, anche dal momento che i debiti di cui si tratta non sono imputabili all’attuale amministrazione, ma a quelle precedenti quando la città era governata, prima dal centrosinistra e in ultimo dal centrodestra.