Tra immaginario e reale. Figlino. La favola prende anima

Questa sera si chiude un dei più interessanti eventi culturali della Provincia di Salerno. Nel cuore dei Monti Lattari, a Tramonti, nella suggestiva e favolosa frazione di Figlino, chiude i battenti il percorso culturale ed eno – gastronomico “Il borgo da Favola”. Il borgo, con poco meno di 256 abitanti vive, per tre giorni, dal 17 al 19 agosto, la magica suggestione della favola, quest’anno dedicata a Pinocchio. Un evento, giunto alla sua nona edizione, reso vivo dalla seconda edizione del Festival degli artisti da strada che danno vita, esattamente come mastro Geppetto fa con il suo pezzo di Legno, a Pinocchio e al corollario di personaggi, stazionati lungo il suggestivo percorso di un secolare borgo di case ancorate l’una all’altra, tra giochi di luci e artisti da strada.

La metafora collodiana si trasforma per due giorni nel vero paese della cuccagna, sottolineato anche dall’itinerario eno – gastronomico posto lungo i saliscendi del percorso, dove il visitatore può ristorarsi con gli antichi sapori delle tradizioni gastronomiche della Costa d‘Amalfi, a cominciare dai prodotti tipici. Un atmosfera di magia che i più piccoli sembrano vivere ed apprezzare con una intensità unica, grazie all’interazione con acrobati, mangiafuoco, trampolieri e giocolieri, che animano l’antica borgata, dove la festa dura per una notte intera, tra cortili e viti secolari, proprio come nell’immaginato pese dei balocchi.

La magia unica di questo suggestivo evento e l’armonia tra i visitatori e la natura, la musica e le acrobazie. “Il borgo da Favola” chiude un più articolato cartellone di appuntamenti con le tipicità e le tradizioni che hanno attratto sul vasto territorio di Tramonti e le sue frazioni, in questi dieci giorni oltre diecimila persone.

Un successo che conferma la qualità degli eventi che non si propongono come sagre ma come vetrine del meglio della produzione agro alimentare della Costa d’Amalfi e del modo di “fare cultura” nel sistema delle tradizioni popolari. Una piacevole declinazione che non consce la noia dei costosi “festival per pochi intimi” che si sono consumati tra Angri e Napoli.