Erano, in un certo senso, prevedibili le dimissioni di Massimo d’Onofrio da Presidente del Consiglio comunale, all’indomani della “ forzata pax” tra il sindaco facente funzione Salvatore Bottone e Alberico Gambino, attuale primo cittadino sospeso dalla sua carica per le motivazioni giudiziarie che lo stanno tenendo lontano anche dal consiglio regionale, dove la scorsa primavera ci è arrivato con un plebiscito di voti unico in Italia.
L’accordo Bottoni Gambino allunga di fatto anche la vita amministrativa dell’esecutivo che proprio in questi giorni potrebbe essere ricomposto con nuove entrate, un accordo fatto lontano proprio dal consigliere provinciale cirielliano Massimo d’Onofrio che non nasconde le sue velleità di ambire alla poltrona di primo cittadino nelle eventuali elezioni del prossimo anno. D’Onofrio lascia le motivazioni delle sue dimissioni ad uno scarno comunicato stampa che sicuramente avrà degli strascichi.
“Le mie dimissioni dall’incarico di presidente del consiglio comunale – scrive nella nota D’Onofrio – hanno motivazioni politiche e sono consequenziali a quanto ribadito in più di un’occasione sull’attuale crisi che caratterizza l’amministrazione comunale paganese. Non sono interessato a questa fase di discussione su accordi e spartizioni di potere. Ho intenzione di continuare la mia attività per Pagani da consigliere provinciale e comunale. Torno al ruolo di consigliere comunale dopo otto anni con grande entusiasmo e con forti motivazioni, convinto che, nel fare politica, sia fondamentale l’impegno profuso e non soltanto il ruolo che si ricopre”. La partita è appena all’inizio.