Pagani ricorda Bernardo d’Arezzo

File:BDA.jpgPagani ha voluto ricordare, nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa, l’ex ministro Bernardo d’Arezzo, una delle figure politiche di maggiore spessore che Pagani abbia potuto esprimere ai massimi livelli della politica nazionale nel XX secolo. Traccia dell’opera di d’Arezzo è ancora visibile nelle opere cittadine, dal Mercato Ortofrutticolo all’ospedale “Tortora” alla realizzazione dell’allora Fatme, l’azienda che produceva telefoni pii diventata Ericsson e TMEK. Una sobria cerimonia ha voluto ricordare la figura del politico, l’amministrazione comunale ha voluto deporre un corona davanti al monumento dedicato a d’Arezzo. d’Arezzo inizia la sua lunga militanza come sindacalista.

Dal 1946 al 1948 fu segretario provinciale e consigliere nazionale delle ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Nel 1947, divenne componente del Comitato provinciale di Salerno della DC e nel 1952 venne eletto consigliere comunale a Pagani dove ricoprì la carica di capo della maggioranza consiliare. Il 1954 fu l'anno dell'ingresso sulla scena politica provinciale; in quell'anno infatti i vertici regionali della DC, riuniti al Teatro Verdi di Salerno, gli affidarono il prestigioso e tormentato incarico di Segretario provinciale e, durante il quinquennio della segreteria politica Fanfani, rivestì diversi incarichi come dirigente provinciale nella Giunta esecutiva.

Nel 1958, Bernardo d'Arezzo venne eletto per la prima volta deputato al Parlamento. Rieletto Deputato al Parlamento per la IV Legislatura nel marzo del 1963 e per la V Legislatura nel maggio del 1968. Nel 1968, nel Governo Leone II, fu nominato per la prima volta Sottosegretario di Stato alle Poste e Telecomunicazioni ed in seguito venne riconfermato allo stesso dicastero nei cinque successivi Governi. Riconfermato Deputato al Parlamento nella VI Legislatura nel maggio del 1972. Riconfermato per la quinta volta, nella VII Legislatura alla Camera dei Deputati.

Nel giugno del 1979 è candidato al Senato della Repubblica dove viene eletto per la VIII Legislatura Senatore della Repubblica nel collegio di Eboli (Sa). Nominato Ministro del Turismo e dello Spettacolo nel Governo Cossiga I e riconfermato del Governo Cossiga II propose al Consiglio dei ministri 25 progetti di legge, di cui 5 di riforma nei settori del dicastero: turismo, attività sportiva, teatrale, lirica, circense. Dopo il terremoto della Campania e Irpinia del 23 novembre 1980 venne nominato nella Speciale Commissione per il Terremoto della Campania e della Basilicata. Su proposta del Presidente del Senato Amintore Fanfani, e del Presidente della Camera dei Deputati, Nilde Iotti, venne nominato nella Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, presieduta dall'onorevole Tina Anselmi, che gli affidò la relazione sul “maestro venerabile” Licio Gelli.

Fece parte inoltre della Commissione Difesa ed Interni. Nel novembre del 1982 durante una seduta della Commissione P2 ed un interrogatorio del Gen. Giudice, venne ricoverato d'urgenza per un edema polmonare acuto e per oltre 6 mesi per la grave malattia che l'aveva colpito, si allontanò suo malgrado dalla vita politica e dagli scenari politici nazionali e provinciali, quando la legislatura si sciolse anticipatamente e vennero indette le nuove elezioni politiche del 26 giugno 1983. Candidato per la Democrazia Cristiana nel collegio senatoriale di Eboli (Sa) non venne rieletto.

Ritornato alla vita politica attiva, è nominato Presidente dell'USL 50 di Nocera-Pagani (Sa) per il quale avvia un progetto di rilancio delle strutture sanitarie di Pagani e Nocera Inferiore nell'ambito della riforma sanitaria, che prevedeva la costituzione di un polo ospedaliero avanzato, in una delle aree più densamente popolate della campania e del mezzogiorno. Nel 1984 è chiamato a far parte del Consiglio di Amministrazione dell'INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni) ed eletto nel direttivo dell'ASSITALIA. Nel 1985 l'ultimo incarico politico, viene eletto Segretario sezionale della DC a Pagani (Sa). Nell'agosto del 1985, un male incurabile ne determina un nuovo ricovero d'urgenza nell'amato Ospedale "A.Tortora" di Pagani, del quale era rimasto Presidente del Consiglio di amministrazione. Muore a Roma al Policlinico "A Gemelli" il 13 settembre 1985. Pagani lo ricorderà intitolandogli la piazza del Municipio.