Anniversari. Onore ai caduti di Kabul

Le scene di quella morte restano impresse. Indelebili, enormi solchi nei cuori degli affetti più stretti. Li lontano, in quella polverosa e tribale terra da liberare da un nemico invisibile e crudele perirono, come tanti eroi in tempo di pace, sei bravi ragazzi in forza al 186° Reggimento Paracadutisti Folgore.

Quella brutta mattina il cielo terso aprì uno spiraglio è lascio che volassero sopra le poche nuvole Antonio Fortunato, Roberto Valente, Massimiliano Randino, Matteo Mureddu, Gian Domenico Pistonami e Davide Ricchiuto. La morte pervase i rottami dei due blindati Lince, ancora fumanti e contorti e l’acre odore della polvere da sparo, gettarono nel pianto soldati e spose.

La tragedia si consumò ma non trascorse. Il tempo ha lenito ma non guarito quella profonda ferita, quelle assenze troppo acerbe. La guerra in tempo di pace aveva altri martiri, morti incomprensibilmente. Oggi sembra esattamente ieri. L’anniversario. Il giorno della memoria, dei caduti della terra polverosa e ingrata.

Ieri agli affranti familiari, nella Caserma Bandini di Siena, è stata consegnata la medaglia costantiniana alla memoria, mentre una medaglia costantiniana al merito è stata conferita al Reggimento, funeste medaglie che nessuno gonfalone e nessun labaro vorrebbero come fregio. Non ci saranno più i loro corpi, ma la loro vita pulsa ancora e in modo più veemente nel indescrivibile amore di chi hanno amato e ricevuto.
Luciano Verdoliva