Fu uno dei primissimi problemi affrontati dal neo primo cittadino Pasquale Mauri (vedi video), a poche ore dalla sua elezione. L’allagamento delle periferie circostanti il Rivo Sguazzatoio. Poche piogge intense e subito le zone a ridosso del tratto fluviale vengono inondate. Una questione che interessa anche gran parte della zona di San Pietro di Scafati e che ha fatto muovere anche il primo cittadino scafatese Aliberti.
I due Pasquali si sono, quindi, trovati in prima linea ad affrontare questo annoso problema periferico. Pasquale Mauri ha avuto un incontro alla Regione con l’assessore alla Protezione Civile Edoardo Cosenza, ponendo marcatamente l’attenzione sulle flagellanti esondazioni del Rivo Sguazzatoio. L’assessore molto sensibile alla questione avrebbe prospettato varie soluzioni da esperire mediante un cronoprogramma di medio e lungo periodo, a fronte del quale il sindaco ha insistito per un intervento immediato, data l’urgenza e la gravità del problema che potrebbe acuirsi con l’inizio della stagione autunnale.
Cosenza effettuerà un sopralluogo con i tecnici della Regione che saranno sulle sponde del Rivo già mercoledì per verificare la fattibilità delle soluzioni individuate e per definire un piano di intervento.
Nella vicina Scafati Aliberti si è recato a Roma. All’incontro romano sulla questione allagamenti, massima attenzione da Guido Bertolaso, Roberto Jucci, Giovanni Romano, Carlo Sarro, e Giovanni Paolo Marati, amministratore delegato Gori.
«Nel corso dell’incontro – ha dichiarato Pasquale Aliberti – ho illustrato ai presenti il clima insostenibile venutosi a creare in città dopo gli ultimi allagamenti e l’insofferenza generale verso una problematica che rischia di degenerare in disordine pubblico e reazioni non più controllabili ». Scafati è oggi l’unico comune dell’intero comprensorio interessato dal fiume che non ha ancora avviato i lavori per la rete fognaria, senza i quali, non potrà essere ultimato il progetto di risanamento per cui sono stati già spesi circa 650 milioni di euro e non potrà risolvere, quindi, il problema degli allagamenti.
La chiusura del canale Conte Sarno ad opera della Regione Campania, la mancata corresponsione da parte dell’Ato e della Gori della loro parte economica pari a circa trenta milioni di euro e quindi il venir meno dell’accordo sigillato con Regione e Governo nel 2003 per la realizzazione della rete fognaria di Scafati, sono oggi le cause principali degli allagamenti. La gravità del problema è stata riconosciuta anche dalla Regione che si è resa disponibile, attraverso l’assessore all’Ambiente, a trasferire una parte dei fondi Fas, che il Ministero delle Finanze è in procinto di erogare alla Regione Campania, direttamente a Jucci affinché si completi la rete fognaria scafatese, opera già appaltata dal commissariato di governo. Una soluzione tecnica, questa, avallata anche dalla protezione civile che attraverso il suo massimo esponente, Guido Bertolaso.