Fa ancora discutere la stangata delle bollette relative al pagamento della tarsu 2009. L’esperienza del comune per riscossione diretta della Tarsu è ancora in fase di start up e molti utenti disorientati si recano presso l’ente di Piazza Amendola per verificare la posizione contributiva. L’attenzione degli utenti si concentra, infatti, sugli avvisi recapitati dal comune. Gli uffici dell’ente registrano lunghe code di contribuenti in attesa di avere chiare spiegazioni sul modulo inviato per posta ordinaria.
L’avviso contiene un modulo prestampato con i dati esenziali del contribuente. All’interno della cartella esattoriale, nell’ultima parte sono stampati i metri quadri tassati e la tariffa applicata, ma, facendo dei calcoli e moltiplicando la somma, il risultato è inferiore alla somma scritta sul bollettino. Mancano di fatto le voci, non aggiunte, alla somma di competenza comunale, relative alla quota provinciale e ad alcune tasse minori.
Una disattenzione che ha creato le prime code di cittadini davanti agli uffici comunali. La mancanza delle indicazione delle voci sulle cartelle esattoriali è stata una vera disattenzione evitabile, le prime code potevano essere evitate. Sono in tanti a ritenere che la cartella, così inviata, abbia violato lo Statuto del Contribuente sulla trasparenza e la chiarezza degli atti tributari.
E’ difficile determinare il corrispettivo richiesto. Molte incongruenze anche nel recapito. Cittadini, che, negli ultimi anni hanno cambiato domicilio, hanno ricevuto l’avviso presso il vecchio domicilio con i dati di tassazione riferiti, però, alla nuova abitazione. Un corto circuito tra l’Ufficio Anagrafe e quello Tributi. Mancano anche le applicazioni di riduzioni per single o portatori di handicap. Segnalate anche richieste relative alla prima rata prossime alla scadenza.