Saremmo curiosi di sentire dalla viva voce del primo cittadino il suo personale punto di vista sulle polemiche alimentate dopo le recenti esondazioni del rivo Sguazzatoio o la mancata realizzazione del nuovo ponte di Via Fontane o altre minuzie. La propaganda ha i suoi effetti deleteri, lo insegna in queste ore Silvio Berlusconi che a pochi giorni dal suo insediamento come Primo Ministro auspicò una celere risoluzione dell’emergenza rifiuti. Ecco invece la realtà. Succede, seppure in scala ridottissima, anche al buon Mauri. Sfila lungo il rivo Sguazzatoio, passeggia sotto il ponte, ma la soluzione dei problemi è ben diversa da quella immaginata in campagna elettorale. Ora si deve amministrare e non si possono più fare promesse.
La città delle promesse attende contenuti e progetti che non siano dettati dal “fiuto” ma da una seria e lunga programmazione. La sensibilità dimostrata per le critiche dovrebbe essere tale quanto anche per la razionalizzazione dei progetti, senza che si proceda “a vista” e a “macchia di leopardo”. Non si deve fare la politica del “mucchio” ma della differenziazione. L’esasperazione dei toni è principalmente dovuta alla propaganda personale che Mauri celebra costantemente, generando, di fatto, critiche, giuste obiezioni ed appunti che giocoforza devono essere democraticamente recepiti dal palazzo. Al contrario rischiamo di ritrovarci in una “democrazia sospesa”, presumibilmente per un lustro. Questo non giova certamente al libero dibattito democratico. Mauri, inspiegabilmente, ha scelto di stare “contro” contro gran parte della stampa, umiliando e mortificando chi fa informazione quotidianamente, in modo “gratuito” ed obiettivo. Un obiettività dimostrata dalla pubblicazione di un punto di vista, condivisibile o meno, lasciato al giudizio interpretativo di chi legge, unico vero giudice e sentenziatore.
Ha scritto il consigliere Vincenzo Grimaldi, forse un dettato sfogo, che con piacere pubblichiamo: ‹‹ Spettabili redazioni, vi pregherei di pubblicare il mio punto di vista sul dibattito innescato dalle dichiarazioni del consigliere Squillante. Non voglio allungare inutilmente una polemica, ma dopo la replica del PDL sento il dovere di intervenire per riportare il discorso sul nocciolo della questione. Alfonso Scoppa e gli altri consiglieri di maggioranza stanno lavorando senza sosta per risolvere problemi molto difficili da affrontare, dedicando risorse e tempo per migliorare la condizione di Angri. Dall'altra parte vediamo un'opposizione che non viene neanche ai consigli comunali, che dice quello che deve dire solo attraverso i comunicati stampa o le interviste televisive. Li potremmo chiamare consiglieri a distanza. È facile poi usare dei ritardi di altre amministrazioni, o persino calamità come le esondazioni nelle zone di campagna, a cui il Sindaco e l'amministrazione stanno dedicando sforzi enormi, per fare monologhi pieni di critica e senza una sola proposta costruttiva. Se le nostre risposte sono tardive, è perché siamo impegnati a lavorare. E per sapere la vostra opinione, per confrontarci civilmente con voi su proposte concrete, basta che veniate in consiglio comunale. Noi siamo lì, perché siamo convinti che un consigliere comunale debba stare anche in aula, non solo davanti alle telecamere››.
Muovo alcuni appunti al caro Vincenzo. Vorrei ricordare che l’Assessore Squillante usa un mezzo di comunicazione assai diffuso e nelle tasche di tutti: il telefono, quando serve chiama e ci chiede, con garbata civiltà, la parola, che noi volentieri gli accordiamo, senza chiedere nulla in cambio come provincialmente in tanti credono. Credo che anche il dottore Mauri abbia ancora in rubrica il mio numero e quello delle redazioni “nemiche”. Con un minimo sforzo digitale potrebbe, componendo questi numeri, chiedere, in misura comprensibile, lo spazio e la parola. Non siamo le “gettoniere” che Lui crede o gli hanno fatto credere le vocine di “fuori”. Certamente nessuno si è arricchito, ne tanto meno si arricchirà, con questa classe politica che basa la sua “forza” sulla necessità di sussistenza giovanile. Alla base del Nostro principio editoriale e professionale c’è la fede nel pluralismo delle idee. Se non erro anche il dottore Mauri nell’ultimo triennio (2007 – 2010), dopo quindici anni passati nell’ombra dell’anonimato, si è alimentato di ‹‹comunicati stampa e interviste televisive›› tutte testimoniate sul popolarissimo canale youtube che lo hanno portato, non a caso, all’affermazione elettorale, prima in Provincia e poi in Comune.
Anche Lui è stato per un lungo periodo di tempo un ‹‹politico a distanza›› come testimonia la sua lunga personale battaglia in seno al CDA di AgroInvest prima e quella di leader di opposizione durante il breve e sfortunato esecutivo Mazzola del quale ha voluto conservare, forse per nostalgia, o forse per una inconscia continuità, un “cammeo” nella sua giunta. Personalmente mi auspico che sia proprio Pasquale a dare l’esempio alla sua comunità di una ritrovata maturità, stemprando gli animi e ascoltando i miti consigli di chi lo vuole veramente bene. Solo così si ripartirà di slancio. Intelligibilmente.
Mi permetto anche un breve passaggio sull’immaginario dei personaggi collodiani. Se per eufemismo identifichiamo Squillante in “Pinocchio”, c’è anche la necessità di considerare altri personaggi, facilmente identificabili in altre figure forti del racconto didascalico dell’autore toscano. Qualcuno incarna molto bene anche la figura di “Mangiafuoco”, che non cito per ovvi motivi di possibile fastidio legale, visto che manca assolutamente il senso dello spirito. E il gatto e la volpe chi vogliamo che incarnino? Certo che ci sono molti “Lucignolo” e poche Fatine Turchine. E’ proprio vero questa legislatura è proprio una bella “favoletta”, un gran paese dei balocchi, dove si pensa a giocare (tanto). Il telefono è acceso.
Luciano Verdoliva