Un sindaco contro tutto e tutti. Dopo avere preso di mira esercenti e riottosi, abbattuto i pini della 167, dopo avere discusso a lungo con gli abitanti di Via Longa nei pressi del Rivo Sguazzatoio ed essere stato contestato, dopo avere violentemente contestato i vertici di AgroInvest, i suoi capisettore, dopo avere accusato di approssimazione giornalisti e cronisti, la new deal della stagione invettive del primo cittadino di Angri continua. Avendo deciso un lungo interregno ha sbarrato il passo, nel caso funebre, anche ai vicini defunti di S. Egidio del Monte Albino.
Forse per un fatto di logica politica, essendo il primo cittadino di Sant’Egidio del Monte Albino Assessore provinciale nell’esecutivo Cirielli e collega del suo acerrimo nemico cittadino, il pluri assessore provinciale Antonio Squillante, oramai proiettato nel giro della politica che conta. Il primo cittadino angrese, con una discutibile ordinanza, ha vietato la tumulazione dei defunti residenti sul territorio comunale di Sant’Egidio del Monte Albino nel locale cimitero cittadino di Angri. Solo oggi si apprende che il sindaco di Sant’Egidio Nunzio Carpentieri ha inviato già lo scorso 3 novembre una missiva al suo collega angrese, per chiedergli di riconsiderare la decisione assunta dall’Amministrazione comunale alla luce delle giuste e democratiche rimostranze dei cittadini di Sant’Egidio.
‹‹Vorrei chiarirti – si legge nella lettera inviata per conoscenza anche al Prefetto di Salerno Sabatino Marchione – che, più che di difficoltà di carattere tecnico od amministrativo, mi trovo di fronte a una situazione che tira in ballo i sentimenti. Ed è proprio in ragione di un sentimento di pietà cristiana che ti chiedo di venirmi incontro, rivedendo la tassatività del provvedimento che hai assunto. Mi permetto, in modo particolare, di chiederti di farlo in relazione alla richiesta di quei cittadini che chiedono di tumulare i propri defunti presso il Cimitero di Angri esclusivamente perché in quel Camposanto sono già conservati i resti mortali dei loro cari. Ciò accade anche perché, come sai, una volta i nostri Comuni erano aggregati. Mi risulta difficile pertanto negare loro questa facoltà››.
Angri continua a vivere una democrazia sospesa basata unicamente sul “pensiero monoteista” del primo cittadino, uno status quo che inizia seriamente a preoccupare tant’è che, questa mattina, riscontrando il pericolo di turbativa dell’ordine pubblico, il primo cittadino di Sant’Egidio ha sollecitato un incontro urgente con il sindaco di Angri e il Prefetto Marchione, al fine di chiarire al più presto la questione.