Allarme microcriminalità ad Angri. Si accentua la recrudescenza criminale nella cittadina angrese. L’ultimo spiacevole episodio, registrato dalle cronache, è quello capitato al giovane parroco della chiesa della Madonna del Carmine: don Enrico Antonio Ascolese. L’altra sera intorno alle 19,30 un 48enne, identificato successivamente dai carabinieri guidati dal comandante Egidio Valcaccia, ha intimidito con un’arma da taglio il parroco pretendendo di entrare in possesso dell’offertorio della messa. Solo il tempestivo intervento della pattuglia dei militari della locale stazione dei carabinieri ha evitato l’azione criminosa.
L’episodio lascia sgomenta l’intera comunità cittadina che si sente poco sicura, soprattutto a ridosso delle festività, quando aumentano furti e rapine nella zona. Un “turismo criminale” favorito anche dalle vie di comunicazione, in particolare dalla statale 268, che collega le città dell’agro con quelle dell’hinterland napoletano, focolaio di molte azioni criminose e vero corridoio franco per spedizioni criminali. Solo qualche mese fa fu profanata la chiesa di Marra, a Scafati, dove vennero trafugati offertori e monili sacri.
Un’azione analoga alla tentata rapina al parroco di Angri, fu tentata poche settimane fa a Pagani, quando un uomo tentò di rubare l’anello sacro di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, anche in quella occasione il rapido intervento della folla, prima, e dei militari dell’arma, poi, impedirono il furto sacrilego, assicurando alla giustizia il malintenzionato, anche lui proveniente dal napoletano.