Facciamo un pò di ordine nell’intricata vicenda che ha portato alle dimissioni di Caterina Barba. Mettiamo in luce i numeri della tormentata vicenda del dimensionamento scolastico che ha portato alle dimissioni di Caterina Barba, assessore alla scuola, designato la scorsa primavera dal primo cittadino Pasquale Mauri. Le motivazioni del recente ritiro del “chiacchierato” provvedimento deliberato lo scorso 16 dicembre 2010 (n.262) dalla giunta guidata dal sindaco Mauri stanno nella attenta lettura dei numeri, sinceramente forse un pò sottovalutati e letti con superficialità dall’esecutivo. Secondo gli adetti ai lavori (il personale delle scuole interessate) ci sarebbero state “macroscopiche inesattezze”, nella delibera pubblicata lo scorso 21 dicembre 2010, e affissa all’albo pretorio del comune, una delibera indirizzata alla provincia di Salerno, (si badi bene indirizzata dal comune di Angri all’ente provinciale), per essere sottoposta al piano di razionalizzazione scolastica della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Angri.
Nella delibera di giunta affissa, e successivamente corretta, all’istituzione scolastica del III circolo didattico di Via Dante Alighieri erano conteggiati erroneamente 350 alunni quando in realtà gli alunni frequentanti sono ben 616. Una “forzatura” che porterebbe alla soppressione della direzione didattica. In effetti, in soccorso delle tesi del personale docente e dei genitori degli alunni, viene il DPR 233/1998 che fissa i parametri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, prevedendo uno standard generale tra i 500 i 900 alunni, quale requisito per il conferimento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Lo stesso DPR, però, consente tuttavia una “deroga” a tale standard autorizzando, in via eccezionale, dimensionamenti di istituzioni scolastiche con una popolazione compresa tra le 300 e le 500 unità, a condizione che si trovino, però, in particolari zone geografiche (aree montane e isole) e si tratti di istituti comprensivi del I ciclo o “istituti superiori” del II ciclo. Ad Angri le quattro istituzioni presenti nel piano di dimensionamento non rispondono a questi parametri, erroneamente interpretati dall’esecutivo cittadino. Nella delibera si riferisce ai numeri degli organici di fatto e non di diritto degli alunni, anche se nell’economia del discorso portato avanti dalla giunta è irrilevante, perché alterabile di poche unità rispetto ai due organici.
Leggendo attentamente, nella stessa delibera di giunta c’è contraddizione. Ecco perché. Secondo la giunta Mauri per l’anno scolastico 2010/2011 la situazione degli alunni angresi è la seguente: il I circolo didattico in organico di fatto conta 999 alunni di cui 338 per la scuola dell’infanzia e 661 per la primaria. Per il II circolo didattico in organico di fatto ci sono 1027 alunni di cui 322 per la scuola dell’infanzia e 705 per la primaria. Fin qui tutto bene, ma ecco l’errata lettura delle cifre: per il III circolo didattico, interessato dall’accorpamento, in organico di fatto ci sono 616 alunni di cui 273 per la scuola dell’infanzia e 343 per la primaria e non come erroneamente comunicati dall’amministrazione comunale che conteggiava inverosimilmente 350 alunni. Stesso discorso per l’Istituto Comprensivo Galvani che conta in organico di fatto 534 alunni di cui 19 alunni per la scuola primaria e 515 per la scuola secondaria di primo grado. Forse potrebbe avere logica il discorso per la SMS “Opromolla” che conta un organico di fatto di 458 alunni e la SMS “Don Enrico Smaldone” che ha un organico di fatto di 361 alunni, ma anche qui il DPR 233/1998 avalla l’esistenza delle due scuole poiché non sono sotto la soglia dei 300 alunni e in nessun caso citato dalla norma sono situati in particolari zone geografiche (montane o isole) e si tratti di Istituti Comprensivi o Istituiti Superiori del II ciclo.
Nella delibera redatta dall’assessore Barba il II Circolo Didattico era accredidato di 500 alunni contro i 1027 reali dell’organico di fatto. Cifre che influirebbero sulla complessiva economia della gestione dei docenti, personale ATA e precari della scuola. Infatti il dimensionamento porterebbe ad una incerta fase di instabiltà e di precarietà. Il personale delle scuole eventualmente “accorpate” o cancellate secondo quanto previsto dal CCNI del 16.12.2010 dovrebbe proporre domanda di mobilità con conseguente allentamento dalla cittadina. Ci sarebbe anche una corposa mancata nomina dei supplenti annuali, individuati nelle graduatorie ad esaurimento provinciali si per il personale docente e ATA, una devastante onda lunga che si registrerebbe il prossimo settembre all’avvio dell’anno scolastico. Dalle istituzioni scolastiche “dettagliate contro relazioni” sostengono che non vi è nemmeno carenza di aule. Il III circolo dispone di un funzionale e moderno plesso in Via Dante Alighieri ed è prevista a breve la costruzione del II lotto. Anche l’istituto comprensivo “Galvani” non denuncia problemi di affollamento così come per la SMS “Smaldone” in attesa di ricevere le chiavi dell’ultimo lotto per l’ingrandimento dello stesso plesso di Via Stabia.
Caso limite è la mancanza di aule per la storica istituzione scolastica SMS “Opromolla”. Secondo gli addetti ai lavori fare confluire l’Istituto “Opromolla” in quello della SMS “Smaldone” è una scelta azzardata. L’accorpamento aumenterebbe la soglia dell’organico oltre i 1150 alunni, ben oltre la soglia standard citata dal DPR 233/1998, generando di fatto problematiche riguardanti la sicurezza nel rispetto della normativa del Dlgs 81/08 e poiché l’ SMS “Opromolla” serve una popolazione scolastica proveniente dal centro cittadino, il suo eventuale accorpamento con la SMS “Smaldone” richiederebbe anche un servizio trasporto scolastico “eccezionale” con ulteriori aggravi dei costi suddiviso tra l’ente comune e gli stessi genitori. Una bella gatta da pelare per il sindaco Mauri.