Sento l’obbligo, nei confronti della cittadinanza e di chi ha sostenuto il mio operato di Assessore, di chiarire i motivi che mi hanno spinta alle dimissioni. Accettai di ricoprire il ruolo di assessore alla Pubblica Istruzione perché convinta di potere offrire alla mia collettività la sensibilità e l’esperienza che avevo maturato nel ruolo di presidente del Consiglio del Primo Circolo Didattico, oltre che di mamma. Ho affrontato con decisione ogni problematica rivendicando sempre la mia autonomia, senza sottrarmi mai ad un continuo confronto con l’intera Amministrazione, alla ricerca di una necessaria, ampia, condivisione dei provvedimenti. Sul “Piano di Dimensionamento Scolastico”, destinato alla razionalizzazione della gestione e dell’utilizzo degli edifici scolastici, la condivisione era stata totale finchè non sono intervenute le solite logiche che inquinano perfino l’ordinaria gestione amministrativa: le logiche clientelari alle quali, evidentemente, il nostro sindaco è molto sensibile. Il nostro sindaco, dopo che il mio progetto è stato approvato in Giunta, quindi condiviso da tutti, sindaco compreso, trasmesso alla Provincia ed approvato dalla Giunta Provinciale, ha annullato la delibera, e quindi il mio piano, perché impensierito da voci infondate sull’eventuale perdita di posti di lavoro.
E’ incredibile come bastino alcune illazioni per bloccare un provvedimento che avrebbe fatto risparmiare molti soldi alle casse comunali senza fare danni a nessuno. Nessuno avrebbe perso il posto di lavoro, ci mancherebbe, di questi tempi! La verità è che il nostro sindaco forse si è fatto convincere da qualcuno che, semplicemente, temeva di perdere qualche privilegio. Voglio precisare che al primo posto delle mie preoccupazioni ci sono i disagi che i nostri figli sono costretti ad affrontare nella attuale situazione, non certo la tutela dei privilegi di qualche professore o di qualche dirigente a discapito della salute dei bambini. E’ per questo motivo che ho rassegnato le dimissioni. Perché la mia coscienza, la mia formazione, e la mia formazione politica sono incompatibili con un contesto nel quale nel quale gli interessi di pochi negano i diritti di tanti. Il sindaco ha dichiarato in un’intervista che non mi richiamerà mai nella sua amministrazione. Fa proprio bene, perché gli direi di no.
Almeno su questo, la pensiamo allo stesso modo. Il senso di questo manifesto non è la difesa ad oltranza delle mie posizioni, ma vuole essere lo spunto per una riflessione serena sulla maniera di amministrare. Un incontro pubblico con il sindaco, dove confrontarci su questo tema, oltre che su quello specifico del Piano di Dimensionamento Scolastico, potrebbe essere una risposta trasparente ed opportuna agli angresi che hanno a cuore la sorte della nostra città. Voglio ringraziare quelli che mi hanno espresso il loro sostegno, dirigenti scolastici compresi, confermando, naturalmente, che continuerò a dare il mio contributo, così come facevo prima di accettare la carica di Assessore.
Caterina Barba (già assessore politiche scolastiche di Angri)