Molto preoccupante la situazione dei tumori nell’agro nocerino-sarnese. La percentuale di morte per tumori in questa zona è elevatissima. A sostenerlo anche una voce illustre, il professor Antonio Giordano, ricercatore di fama internazionale, che a Nocera Inferiore ha presentato il libro bianco sui tumori “Campania terra di veleni”, realizzato con il virologo Giulio Tarro. Un libro permeato in maniera particolare sulla drammatica situazione del casertano e del nolano. Una ricerca scientifica analoga a quella portata avanti sul casertano e il nolano è in atto anche sull’Agro, dove lo studioso si sta avvalendo del supporto del professor Rocco De Prisco del CNR. Dai primi rilievi si evince che la percentuale di morte per cancro anche in questa area e molto elevata, complice anche i terreni agricoli contaminati da diossina, da cadmio e altri metalli pesanti molto nocivi. Si ipotizza che negli ultimi tre anni in Campania siano stati smaltiti illegalmente circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie.
Preoccupano anche i dati provenienti dall’agro sarnese-nocerino, una zona a forte vocazione agricola della quale poco resta. Sono circa 300mila metri quadri cementificati illegalmente su un’area di 158 chilometri quadrati. I dati degli ultimi 20 anni che riguardano questa parte di territorio evidenziano che circa 27mila persone sono state denunciate per abusi edilizi, in pratica il 10% della popolazione. In 5 comuni su 13 dell’agro nocerino sarnese (Angri, Nocera Inferiore, Sarno, Scafati e Roccapiemonte) sono state emesse 3479 ordinanze di demolizioni (1785 riguardano immobili completamente abusivi). Al 31 dicembre 2008 solo 42 sono state regolarmente eseguite, pari all’0.8%. Il problema più drammatico riguarda, però, lo smaltimento dei rifiuti tossici. E’ stato rilevato un uso massiccio di fitofarmaci per Ara 9,5 Kg/a rispetto alla media nazionale di 4 Kg/a, dati statistici rilevati e avallati dalla Provincia di Salerno in un documento ufficiale dell’assessorato all’ambiente.
L’inquinamento ambientale che ha come elemento scatenante determinante il fiume Sarno – Solofrana influisce incisivamente sulla catena alimentare facendo registrare nei Comuni dell’Agro Nocerino Sarnese e nei Comuni della Piane del Sele un aumento al di sopra della media nazionale di alcune patologie tumorali tale che addirittura ha allertato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli oncologi dell’Istituto Pascale di Napoli e catalizzato l’interesse delle maggiori riviste scientifiche nazionali ed internazionali come la prestigiosa “Newsweek”.
Secondo quanto afferma il dottore Sergio Amitrano, presidente della Fondazione “Bartolo Longo III Millennio” di Pompei, la probabilità di contrarre un cancro nell’agro è maggiore del 47% circa rispetto al resto d’Italia. Dati contenuti in un recente dossier dell’Istituto “Pascale” di Napoli. Diventa focale realizzare un piano di interventi per la bonifica dei territori inquinati dai rifiuti tossici sversati fino dagli anni ’80, attuando anche il Registro dei Tumori organizzato su base provinciale e sub-provinciale, ed un unico Registro Tumori infantili per la registrazione dei casi di cancro nella fascia di età 0-19 anni.