Era considerato una vero tavolo da biliardo per la sua superfice ben rasta e allineata, un vanto per la comunità cittadina che nel 2004 ebbe in dote, dall’amministrazione uscente Postiglione, dopo anni di attesa un vero campo da calcio. Lo “Stadio Novi”, una vera invidia per tutte le squadre del comprensorio. Oggi di quello stadio resta solo uno sbiadito scheletro che si armonizza in maniera ottimale con il degrado del vicino Fondo Caiazzo, l’eco bomba fuori dalle mura di cinta del campo di calcio. Oggi, a distanza di solo nove anni, il “Novi” cade lateralmente a pezzi. Un contributo decisivo è stato dato anche dall’indifferenza e dall’incuria mostrata dal governo cittadino nei confronti degli impianti sportivi, che stanno seriamente acuendo i disagi e aumentando le difficoltà per le tante realtà sportive presenti sul territorio di praticare attività agonistica.
Lo stadio “Novi” è la fotografia di una situazione ben più allarmante: lo stato di abbandono sta accelerando la fatiscenza di campi sportivi e palestre finiti nel dimenticatoio per la mancanza di una pianificazione lungimirante e tra l’altro non si riesce ad assicurare nemmeno l’ordinaria manutenzione. Il grande impianto cittadino ha recentemente ospitato, nel degrado assoluto, la “stracittadina” tra le due compagini di calcio militanti nel campionato di Eccellenza e, ospitato, tra il generale imbarazzo degli organizzatori anche un raduno di giovani calciatori che ha richiamato la presenza di tecnici e osservatori di società di serie A. Il pessimo stato di conservazione del rettangolo di gioco ha fatto indignare persino gli addetti ai lavori provenienti anche dal Nord Italia. Una figuraccia consumata tra l’assoluta indifferenza dei vertici istituzionali ignari che sul territorio esistono molteplici realtà che lamentano carenze di spazi.
Gli sportivi che hanno assistito al “derby” tra US e Angri Calcio hanno dovuto fare, poi, i conti con miasmi generati dalla rottura di qualche condotta fognaria nella zona sottostante gli spogliatoi dove, tra l’altro, una perdita d’acqua, un costoso spreco che graverà nelle tasche dei cittadini, ha creato uno strato consistente di melma che rende ancora più irrespirabile l’area per i malcapitati spettatori. Cavi dell’energia elettrica scoperti e tranciati, la mancanza delle più elementari norme di sicurezza, oltre che alla mancanza del manto erboso, hanno fatto del “Novi” la tomba delle sport cittadino. In pochi nella maggioranza sono interessati alle sorti future del “Novi”. Giuseppe Galasso, consigliere di maggioranza, ha inutilmente evidenziato la necessità di inserire la risemina del manto erboso nel piano triennale delle opere pubbliche, mentre Alfonso Scoppa, altra figura permeante della friabile maggioranza, ha proposto di affidare alle associazioni sportive la gestione della struttura.
Luciano Verdoliva