Pagani. Al via le procedure per la bonifica delle discariche

Bonifica delle discariche a cielo aperto, la triade commissariale del Comune di Pagani passa dalla parole ai fatti. Avviate le procedure di gara per l'affidamento del servizio di raccolta, differenziazione, avvio a recupero e smaltimento dei rifiuti urbani speciali abbandonati in via Amalfitana, via Tramontana, via Leopardi, via Nassiriya e traversa Macinanti. Poichè l’importo del servizio da affidare a base di gara risulta superiore ai 130 mila euro, le procedure di gara saranno di competenza della Stazione Unica Appaltante istuita presso la Prefettura di Salerno. Ieri, il responsabile del Settore "Ambiente e Protezione Civile", l'ingegnere Gerardo Califano, ha firmato la deremina che dà il via libera agli attesi interventi di riqualificazione delle aree, che da tempo sono invase da immondizia di ogni genere. Espletata la gara, la ditta che si aggiudicherà l'appalto provvederà a rimuovere i rifiuti che si sono accumulati in via Amalfitana, nei pressi della cava dismessa in località Torretta; in via Tramontana, presso il pozzo comunale; in via Leopardi, alle spalle del cimitero; in via Martiri di Nassirya, nell'area Pip, e lungo traversa Macinanti.

La spesa complessiva per la bonifica dei siti si aggira intorno ai 175 mila euro. Qualche mese fa, una ditta aveva effettuato, già, una accurata ricognizione nei siti, per stabilire con esattezza le varie tipologie di rifiuti presenti nelle “discariche a cielo aperto” e il settore "Ambiente e Protezione Civile" aveva stilato un dettagliato elenco in base al quale sono stati stabiliti i costi per il recupero e lo smaltimento. Tra le montagne di spazzatura sono stati rinvenuti anche rifiuti speciali pericolosi: lastre frantumate e canne fumarie costruite in cemento amianto, materiale bruciato, monitor, televisori, taniche per olio e vernici per autoveicoli.

Ricco l’elenco dei rifiuti speciali non pericolosi che ancora giacciono nelle aree da bonificare: calcinacci provenienti da demolizioni, materassi, pneumatici, tubi in gomma, sedili di autovetture, parabrezza, porte in legno, carcasse di frigoriferi, divani, tapparelle in plastica, mobili e videogames. Dal materiale rinvenuto si nota che quelle zone vengono prese di mira non solo da cittadini incivili provenienti da Pagani e non solo, ma anche da officine e ditte dedite all’edilizia che, per risparmiare sui costi di smaltimento, lasciano i loro rifiuti nelle zone più periferiche della città di Sant’Alfonso, in barba alle regole e al rispetto per l’ambiente. Particolarmente critica la situazione in via Nassirya, da anni a strada che conduce ad alcune aziende, è sommersa dai rifiuti. Uno scempio che solo qualche giorno fa, in occasione del decimo anniversario della strage di Nassirya, è balzato anche all'attenzione delle cronache nazionali. Già qualche tempo fa, inoltre, uno degli imprenditori che opera in quell'area ha "minacciato" di lasciare la zona.