Sant’Antonio Abate. Cimitero off limits per i defunti di Santa Maria la Carità

Cimitero abatese off limits per i defunti di Santa Maria La Carità. Il sacrario cittadino è, infatti, è saturo tanto da imporre il fermo delle inumazioni e tumulazioni ai non residenti, fino al prossimo 31 marzo 2015. L’ordinanza di fermo è stata firmata dal sindaco abatese Antonio Varone. Un provvedimento contestato dai cittadini di Santa Maria la Carità che in assenza di un proprio cimitero dove seppellire i defunti si spostano in quello abatese. Un’ordinanza decisa dopo la relazione del responsabile del servizio cimiteriale.

Nel 2014 sono state effettuate nel cimitero cittadino 164 inumazioni e tumulazioni, a fronte di una previsione per il 2015 di 125 esumazioni, un trend in aumento registrato negli anni 2013 e 2014. Il calendario del prossimo trimestre prevede l’esumazione di 42 salme, a fronte di una previsione statistica attesa (media ultimi 2 anni stesso periodo) di 48 seppellimenti. E’ chiaro, dunque, che il cimitero di Sant’Antonio Abate non è in grado di garantire la sepoltura nemmeno agli abatesi. Da qui la decisione del sindaco, Antonio Varone, di firmare l’ordinanza che blocca le inumazioni dei non residenti fino al prossimo 31 marzo 2015, quando si spera possa essere ampliata anche l’area cimiteriale. Ogni anno il camposanto abatese accoglie anche i defunti della vicina Santa Maria la Carità, per un massimo di 70. Mentre il cimitero di Gragnano ha fissato il tetto a 55.

Ora gli amministratori di Santa Maria la Carità devono fare fronte all’emergenza chiedendo ospitalità ai comuni limitrofi. Il sindaco di Santa Maria la Carità Giosuè D’Amora dovrebbe convocare per la fine del mese di gennaio, un consiglio comunale monotematico sulla questione per fare il punto della situazione rincuorando anche i rappresentanti del Comitato Pro Cimitero che da anni seguono la vicenda e attendono risposte. Il progetto che stenta a decollare quello del cimitero di Santa Maria la Carità. Finora il comune ha proceduto agli espropri di quattro dei nove terreni sui quali dovrebbe sorgere il nuovo camposanto sammaritano.

All’appello mancano ancora cinque espropri e i tempi rischiano di slittare anche se per alcuni di essi esistono già degli accordi preliminari con i rispettivi proprietari. Passaggi che rendono più complicati prima della partenza dei lavori. L’obiettivo del sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici, nonché ex primo cittadino, Franco Cascone è quello di arrivare all’appuntamento di fine mese con la maggior parte, se non tutti, gli espropri già realizzati. Solo una volta completata l’acquisizione dei terreni da parte del Comune, la ditta potrà far dare il via i lavori.