Anche per Gambino Pagani non è più “la città più bella del mondo”

Strade dissestate, cimitero abbandonato, parco urbano nel degrado: anche per Alberico Gambino, ormai, Pagani non è più “la città più bella del mondo”. Negli anni scorsi, quando ha ricoperto la carica di sindaco, in preda all’euforia tipica del padre che ama la sua creatura, l’attuale consigliere regionale non perdeva occasione per mettere in luce i punti di forza della sua città. Ora che sulla poltrona più alta di palazzo San Carlo siede Salvatore Bottone, che da ex alleato si è trasformato nell’avversario da “abbattere”, il consigliere regionale riesce a guardare con occhi più critici la realtà che lo circonda e la cartolina di Pagani non è più a colori: dominano le ombre e i contorni sfocati.

Con una lunga missiva, intrisa di velenose stilettate, Gambino punta l’attenzione sul degrado che affligge le strutture pubbliche e sulle strade dissestate e invoca interventi urgenti. “Comprendo benissimo che l’intera Amministrazione è impegnata da settimane nella risoluzione di un gravissimo problema di interesse generale rappresentato dalle “dimissioni Sì, dimissioni No dell’Assessore Marrazzo”, però credo che possa trovare anche il tempo per risolvere una serie di problemi, che si riferiscono al degrado più totale in cui versano aree e parchi urbani, strade, scuole e cimitero”, esordisce il Consigliere regionale.

Prima di elencare le numerose criticità che si registrano in città, l’esponente di FdI demolisce un possibile alibi dell’amministrazione: la mancanza di risorse. I soldi ci sono fa notare Gambino, visti gli atti con i quali “l’amministrazione ha programmato addirittura la prossima costituzione di uno Staff per una spesa per l’anno 2015 pari a 78.000 euro”.

L’ex primo cittadino guida, poi, Bottone in un tour virtuale alla scoperta dell’incuria. Un percorso tortuoso tra le strade solcate da profonde buche, le arterie lasciate al buio, le tombe e i loculi ricoperti da cumuli di erbacce e terreno, gli istituti scolastici che necessitano di manutenzione, l’Arena Pignataro che si è trasformata in una discarica e il Parco Urbano devastato dai vandali e dall’indifferenza.

Infine, l’affondo sul tema della legalità. Secondo Gambino, l’amministrazione non avrebbe rispettato le disposizioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. “Il colpevole disinteresse che caratterizza le problematiche oggettive stigmatizzate – conclude – non solo crea danni a carico della comunità ma favorisce, per determinati aspetti, anche il proliferare delle organizzazioni criminali che si combattono anche attraverso la risoluzione di problematiche relative alla vivibilità nonché attraverso la verifica della sussistenza di condizioni di legittimità operativa in capo ad alti funzionari che magari gravati da rinvii a giudizio “per fatti commessi nell’esercizio delle funzioni svolte” non solo non sono soggetti alle procedure recate dal codice di comportamento e dal relativo contratto di lavoro nonché dall’art. 55 D. Lgs. 165/2001, ma addirittura continuano a ricoprire ruoli e funzioni di responsabilità nonostante le raccomandazioni e le disposizioni recate dalla circolare n. 1/2913 e dall’orientamento n. 120 del 3 dicembre 2014 dell’ANAC”.

Tiziana Zurro