Mattinata di lavoro per i ragazzi del ProfAgri di Angri. E’ stato presentato il progetto “Chiudere il Cerchio”, elaborato dai ragazzi delle prime classi dell’istituto ed illustrato alle istituzioni cittadine rappresentate dal sindaco Cosimo Ferraioli, dall’assessore all’Ambiente Maria Immacolata D’Aniello, dai rappresentanti del CdA dell’azienda speciale Angri Eco Servizi, dal presidente Arturo Sorrentinoe da Anna Parlato. Nella giornata del “Fridayforfuture”, i ragazzi hanno preferito manifestare scegliendo il confronto con le istituzioni politiche locali, parlando di tematiche ambientali e promuovendo la cultura del riciclo e del riuso. All’interno dell’istituto è stato attivato il processo di gestione differenziata dei rifiuti prodotti, puntando ad un coinvolgimento nel progetto anche delle altre realtà scolastiche del territorio. Un ambiente sano garantisce un’agricoltura di qualità e per loro, futuri tecnici agronomi, sono i principi su cui basare la futura attività. Un progetto che guarda alla completa applicazione dei criteri che regolano l’economia circolare.
Il sindaco dichiara:
“Vedere dei ragazzi prendere coscienza che il futuro di tutti dipende dalla tutela del pianeta Terra, alimenta in me una grande speranza. Il progetto che è stato presentato ha una grande valenza sociale, perché sono impegnati giovani che hanno preso coscienza di dover praticare abitudini e tecniche ambientali virtuose, per cercare di dare ancora un futuro al nostro pianeta. I livelli di inquinamento sono cresciuti negli anni in maniera esponenziale, abbassando la qualità della vita di tutti noi. Essere convinti che quello che si sta facendo è giusto, risulterà contagioso riuscendo a convincere gli altri. Come amministratori sosteniamo queste iniziative ed affiancheremo il ProfAgri nel suo cammino didattico, proponendo sinergie e nuove collaborazioni”.
Dichiarazione Maria Immacolata D’Aniello – Assessore all’Ambiente e all’Agricoltura
“Ormai facciamo i conti con un ambiente malato, avvelenato dalle nostre cattive abitudini. Prima di arrivare ad un punto di non ritorno, la speranza ci viene data dai giovani, da progetti capaci di coinvolgere tutti, studenti, professori e famiglie, per abituarci a differenziare i rifiuti e modificando abitudini e superficialità, che hanno generato inquinamento e degrado. I giovani hanno raccolto il grido di allarme, si sono ritrovati e confrontati, assumendosi la responsabilità di comunicare, informare, stimolando le istituzioni, trasmettendo i principi di una salvaguardia ambientale che passa per la differenziata e per le regole basilari del riciclo e del riuso”.