Dissesto incombente a Palazzo Meyer. Sui 33 milioni di euro di deficit finanziario, tre sono le voci che da sole hanno determinato tre quarti dell’importo totale: i debiti contratti con il fallimento dei Pip, dal vecchio Piano di Zona S1 e dall’Avvocatura. Per quest’ultimo settore si è arrivato alla definizione di oltre il 90% delle sentenze esecutive notificate nel biennio 2016- 2017. Pesano i debiti contratti dagli altri due settori. Secondo Palazzo Mayer però, entrambi sono ascrivibili a terzi, o quantomeno non del tutto sotto responsabilità del Comune di Scafati.
I debiti del Piano di Zona S1
I conti si catalizzano sul vecchio Piano Di Zona SI fino al 31 dicembre 2016 costituito da ben 12 comuni aderenti, con Scafati capofila. Successivamente è stato sciolto e diviso dalla Regione Campania in 3 sub ambiti, ciascuno di 4 comuni. Nella sua qualità di comune capofila la gestione amministrativa e finanziaria, oltre che la rappresentanza legale del Pdz, ricade interamente sull’ente scafatese. Conti pesanti restano dopo lo scioglimento del pregresso ambito, con pendenza di fatture e servizi ancora da pagare per oltre 4 milioni di euro, determinando l’avvio di numerose azioni esecutive da parte di società e cooperative convenzionate, nei riguardi del comune di Scafati in quanto capofila, giudizi ai quali l’ufficio legale per il tramite dell’avvocato convenzionato si è opposto.
Unitamente il Comune di Scafati ha avviato anche le procedure contro i comuni del disciolto Ambito S1 che non hanno versato le quote dovute al Fondo Unico D’Ambito, allo stato sono stati emessi dal giudice adito 8 decreti ingiuntivi nei confronti dei comuni di Corbara, Castel San Giorgio, San Valentino Torio, Pagani, Sarno, San Marzano, Nocera Superiore e Angri, tutti opposti dai comuni. Sul bilancio comunale scafatese il debito di 4 milioni di euro pesa per intero, mentre in realtà, è stato spiegato alla Corte dei Conti, il debito in quota Scafati ammonta a poco più di 300 mila euro, mentre la somma residua è dovuta all’inadempienza degli altri11 comuni del disciolto Piano. E’ questo il motivo per cui la commissione straordinaria ha avviato in precedenza la costituzione di un Consorzio tra gli attuali 4 comuni aderenti, così da sollevare il comune capofila da responsabilità dirette di natura economica e legale.
Ex Agroinvest: un debito da oltre 22 milioni
Sono oltre 22 milioni di euro i debiti complessivi derivante dai Piani di Insedimento Produttivi. Una cifra che Palazzo Mayer ha chiesto a titolo di risarcimento alla Ex Agroivest spa, avviando procedura di contenzioso. In questo modo si pensa di “convincere” la Corte dei Conti sulle reali responsabilità dell’ente chiamato a risanare l’enorme deficit di 33 milioni di euro.
Nel piano di riequilibrio la situazione è stata fronteggiata con la sottoscrizione di un accordo contabile tra il comune di Scafati e gli espropriati terrieri forti delle sentenze esecutive emesse a loro favore Palazzo Mayer riconoscendo loro il 50% delle somme previste in sentenza a titolo d’indennità e interessi, rateizzando i pagamenti in 8 rate annuali. L’importo frutto dell’accordo è pari a 10 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri 6,5 milioni di indennità previste per le ditte silenti e altri 3 milioni da restituire alle imprese rinunciatarie o decadute. Tra gli ultimi atti prodotti dalla commissione straordinaria, la definizione di un nuovo progetto ex novo, su cui è già disponibile anche un finanziamento regionale di circa 7 milioni di euro per le opere di urbanizzazione. La fonte è il quotidiano Metropolis.