Incompatibilità per tributi comunali non pagati, arrivano le dimissioni di Marco Cucurachi. Il candidato sindaco de L’Altra Scafati, ha protocollato le sue dimissioni ieri pomeriggio. Lascia scoperta anche la presidenza della Commissione Garanzia, da lui detenuta. L’ex Pd non ha rilasciato dichiarazioni, rimandando a un secondo momento le motivazioni ufficiali della sua scelta. Gli subentrerà l’avvocato Liliana Acanfora, alla sua prima esperienza istituzionale e collaboratrice storica dello stesso Cucurachi.
Cucurachi il primo caso
“Una decisione dolorosa e sofferta, ma necessaria ed indispensabile per tutelare l’onorabilità della mia famiglia e per il bene della Città – ha scritto il noto legale – sono orgoglioso di aver ricoperto questa carica per anni, frutto di un lavoro di squadra che non termina con questa mia decisione. Chi mi sostituirà sarà assolutamente all’altezza del ruolo”. Marco Cucurachi era finito nel ciclone delle incompatibilità già dalla scorsa consiliatura, per denuncia dell’allora primo cittadino Pasquale Aliberti.
Lo stesso ex sindaco che in avvio di consiliatura ha sollecitato la segretaria comunale Giovanna Imparato di verificare le autocertificazioni prodotte dagli eletti, nei quali attestavano l’assenza di cause ostative e motivi di incompatibilità con il loro ruolo istituzionale. Le verifiche, avviate in uno con l’ex concessionario tributi Geset, hanno prodotto un elenco di esponenti con profili di incompatibilità. Dalla lista sono emersi sette profili con pendenze di natura tributaria o liti pendenti verso il Comune in cui sono amministratori, dati provvisori, perché mancherebbero ancora le posizioni del gruppo Forza Italia.
La lista degli incompatibili
Sono cinque consiglieri e due assessori, ma è stretto riserbo sui nomi, tranne per Marco Cucurachi e Michele Russo, dal Presidente del Consiglio Comunale Mario Santocchio già calendarizzati per il prossimo Consiglio fissato al 30 ottobre. Russo ha già presentato la rinuncia al contenzioso che aveva verso l’ente, relativo ad un risarcimento danni per un incidente stradale avvenuto nel 2011. La sua posizione può essere stralciata ancor prima dell’Assise. “Nel pieno rispetto della legge, sono orientato che per tutti coloro che hanno rimosso la causa di incompatibilità prima della convocazione, di non portarli in Consiglio Comunale, perché sarebbe un argomento inutile e superato” conferma Mario Santocchio.
“Nella riunione dei capigruppo di otto giorni fa si è deciso questa linea. Quindi chi voleva poteva evitarsi il Consiglio Comunale rimuovendo la causa di incompatibilità. Marco Cucurachi, era finito nel clamore mediatico per la lettera che la segretaria comunale aveva trasmesso ai consiglieri comunali, divenendo ben presto di dominio pubblico. Una lettera in cui era ben dettagliata la posizione tributaria dell’esponente di minoranza, “una diffusione di dati sensibili” aveva replicato Cucurachi, denunciando la professionista alla Procura della Repubblica, Prefetto ed Anac. E’ fibrillazione tra le forze politiche, tra chi chiede la pubblicazione di tutti i nomi e chi invece intende estendere le verifiche anche ai nuclei familiari conviventi. “Possono anche sanare le posizioni debitorie, ma la questione morale, e soprattutto di natura legale, non potranno sanarla”.
Pone la questione morale e legale il consigliere del M5S Giuseppe Sarconio. Perché se da un lato è possibile rimuovere il profilo di incompatibilità, è pur vero che tutti e sette i coinvolti hanno presentato, al momento della loro elezione, un’autocertificazione in cui hanno dichiarato di non avere cause ostative e di incompatibilità con il ruolo istituzionale. Una dichiarazione mendace quindi, o perlomeno contraddittoria, per la quale scatta la segnalazione, da parte della segretaria comunale, agli enti preposti. “Il quadro è desolante, soprattutto per un Comune che esce da uno scioglimento” sottolinea Sarconio. Quanto agli assessori, il sindaco Cristoforo Salvati ha già fatto sapere di aver chiesto loro di sanare le proprie posizioni, fermo restando, anche per loro, le autocertificazioni prodotte.
Adriano Falanga