Incompatibilità e false autocertificazioni, scattano gli avvisi di garanzia per Marco Cucurachi e Michele Russo. A scrivere il loro nome sul registro degli indagati il pm Roberto Lenza, della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Per entrambi l’ipotesi di reato è il falso in atto pubblico, per aver dichiarato, in sede di proclamazione a consiglieri comunali, di non avere cause ostative alla loro nomina istituzionale, tra cui debiti tributari certi verso l’ente, oppure liti pendenti. Marco Cucurachi si è dimesso lo scorso 21 ottobre, a suo carico la Geset ha certificato una posizione debitoria relativamente alla tassa sui rifiuti pari ad euro 27.958,82, di cui 17.471,82 oggetto di ingiunzione e 10.487,00 per i quali è stato notificato solo avviso di accertamento. Un documento finito di dominio pubblico che aveva costretto l’interessato a denunciare la segretaria comunale Giovanna Imparato per non aver garantito il giusto rispetto della privacy. Fiducia nella Magistratura da parte di Cucurachi. “Giusto che sia cosi, le regole vanno rispettate. Quelle stesse regole che ritengo di non aver violato, come ho chiarito nel primo consiglio comunale. Sereno ma allo stesso tempo determinato, a questo punto, a fare chiarezza sull’intera vicenda delle presunte incompatibilità di altri consiglieri comunali e assessori – così l’ex consigliere, che non risparmia stoccate – Le regole valgono per tutti, soprattutto per chi quelle regole le deve far rispettare per la funzione precipua ricoperta. Per tali motivazioni chiederò spontaneamente di essere interrogato e di fare luce su tutte le altre posizioni. Perché solo due, gli altri? I controlli sono stati attivati? La Geset ha risposto sugli altri e se ha risposto la nota perché non esce, visto che diversi comunali hanno fatto richiesta di accesso agli atti? Esiste una cabina di regia politica? Questi i miei prossimi impegni”. Un contenzioso per un risarcimento danni è invece ciò che avrebbe omesso di certificare Michele Russo. “Il contenzioso che era già arrivato a sentenza e quindi sostanzialmente concluso, ed al quale ho comunque rinunciato, era relativo ad una mia richiesta di risarcimento danni per una frattura da me riportata in un cantiere comunale nel lontano 2011 – conferma l’ex candidato sindaco – Si tratta di una somma che avrei dovuto ricevere dal comune. E non che avrei dovuto versare. Sono fiducioso nella giustizia e confido di poter dimostrare le mie ragioni nelle sedi opportune”.
GLI ESPOSTI E LE VERIFICHE
Il filone delle incompatibilità nasce sul finire dell’estate, quando l’ex sindaco Pasquale Aliberti denuncia pubblicamente l’esistenza di profili di incompatibilità tra i consiglieri comunali e la Giunta, scrivendo più volte alla segretaria comunale Giovanna Imparato di verificare le autocertificazioni prodotte, così come legge prescrive. E’ il 27 settembre quando la Geset trasmette una dettagliata lista con le posizioni tributarie di consiglieri e assessori. Dalle verifiche emergeranno ben sette profili di incompatibilità con debiti certi, liquidi ed esigibili. Cinque consiglieri e due assessori. Per scelta del Presidente dell’Assise Mario Santocchio il consiglio comunale verrà convocato solo sul finire di ottobre, dando in questo modo tempo ai trasgressori di sanare le proprie posizioni, rimuovendo di fatto le cause che possono dare via al procedimento per la loro decadenza. Cucurachi si dimetterà, Russo rinuncia al contenzioso, e gli altri pagheranno i propri debiti. Venendo meno le incompatibilità, diventa inutile, secondo Santocchio, portare l’argomento in Aula. Restano però le dichiarazioni mendaci, o quantomeno contradditorie prodotte, e gli atti vengono trasmessi dalla segreteria alla Procura della Repubblica, che aprirà un fascicolo per verificare il tutto. Gli avvisi di garanzia per Cucurachi e Russo potrebbero quindi precedere anche ad ulteriori emessi nei confronti degli altri politici pizzicati a non pagare le tasse. Gli stessi che nel consiglio comunale del 6 ottobre hanno votato contro l’affidamento della riscossione coattiva dei tributi all’Ex Equitalia.
Adriano Falanga