Scafati. Riforma ACSE, più servizi e nuove assunzioni

Il progetto per la società:assunzioni e ritornare alla gestione in house dei servizi comunali, quale la manutenzione del verde, pubblica illuminazione e stradale

Scafati ACSE
Scafati ACSE

Un ponte festivo per riflettere sulle loro decisioni, tre giorni per tenere o lasciare le deleghe a Partecipate e Ambiente. Oggi l’assessore Raffaele Sicignano e la consigliera delegata Daniela Ugliano, esponenti della civica Identità Scafatese, comunicheranno al sindaco Cristoforo Salvati la loro decisione. Resta fermo sulle sue posizioni Sicignano, dopo che si è sentito “esautorato” del suo ruolo. L’assessore alle Partecipate si è mostrato molto contrariato, nonostante la delega non è stato lui a muovere i fili per la modifica statutaria dell’Acse da portare in Consiglio Comunale.

Posizione intrasigente.

Lo stesso, in uno con la sua civica, ha fin dal primo momento esternato palese contrarietà alla scelta dei suoi colleghi di maggioranza di ritornare al cda. Del resto, è una soluzione che “toglie” la società dalla gestione in capo alla sua lista, portata avanti anche con la delega all’Ambiente detenuta dalla Ugliano. Uno “scippo” non gradito, ma la spartizione degli incarichi è necessaria per la tenuta degli equilibri politici interni alla squadra di governo cittadino. E poco importa se questa riforma comporterà dei costi aggiuntivi, il tutto potrebbe essere “assorbito” da quello che è il vero progetto per la società: ritornare alla gestione in house dei servizi comunali, quale la manutenzione del verde, della pubblica illuminazione, e stradale.

Un pacchetto al momento esternalizzato e in balia di fondi mai disponibili e delle lungaggini burocratiche per gli appalti. Riportare la manutenzione in capo all’Acse significa innanzitutto nuove assunzioni, ma anche una gestione meno “ingessata” degli affidamenti. Potrebbe decidere di tenere l’Ambiente la consigliera Ugliano, una delega che detiene fin dalla precedente amministrazione targata Aliberti.

Gestione complessiva delle Partecipate.

La delega alle Partecipate però non è soltanto Acse, anzi, rientra in questo ramo anche la gestione delle cinque farmacie comunali, al momento verso la vendita, stimata in circa 7 milioni di euro. E seppur offuscata dal fallimento, c’è ancora la Scafati Sviluppo, che pure gestisce un patrimonio immobiliare non indifferente, quello dell’area ex Copmes. Responsabilità che Sicignano potrebbe anche non volersi assumere, alla luce del tempo che l’impegno richiede, e delle difficoltà oggettive della sua gestione. La partita a quanto pare non è affatto chiusa, con buona pace degli alleati che già stanno assaporando la possibilità di indicare componenti per la presidenza e per il consiglio di amministrazione.

La voce delle opposizioni.

“Nessuna trattativa è in corso, un’eventuale “assegnazione” alla minoranza deve passare attraverso un confronto tra tutte le forze di opposizione presenti in Consiglio Comunale – le parole di Marco Cucurachi, leader de L’Altra Scafati – Non solo, ci batteremo nelle sedi appropriate affinché non vengano adottate soluzioni illegittime, inutili e foriere di danno erariale”. Polemiche anche dal Pd: “Perché vogliono ripristinare il Consiglio di Amministrazione, in sfregio al piano di razionalizzazione delle partecipate votato solo qualche mese fa, alla legge Madia che impone adeguate motivazioni organizzative, alle norme che vietano la nomina di ex amministratori in società a controllo pubblico? Evidentemente i rimpasti di giunta e le deleghe ai consiglieri non bastano più a garantire la tenuta della maggioranza” così Michele Grimaldi. “In un periodo di emergenza, di crisi, si pensa alle poltrone. La politica è chiamata a fare delle scelte, è legittimo, ma prima vengono temi cari ai cittadini come una visione locale per la ripresa economica” le parole del grillino Giuseppe Sarconio.

Adriano Falanga