Angri. Il sipario si è aperto, la campagna elettorale è già iniziata. Il prologo racconta di uno spettacolo già visto. Il sospetto è che non siano previste grandi novità nello sviluppo della trama. Anche i personaggi sul palco sono sempre gli stessi, nonostante la folta platea di elettori continui a invocare un rinnovamento e, imperterrita, spera nel colpo di scena. Sui social si susseguono dirette e post acchiappaclic. Una carrellata di foto usate dagli oppositori per testimoniare inadempienze e scempi e dagli amministratori per pubblicizzare le attività portate a termine. Una sequela di commenti, talvolta velenosi altre volte fin troppo benevoli, riempiono le pagine della piazza virtuale.
Gli incontri.
Nelle stanze della politica, intanto, ci si incontra, si discute, si propongono candidature e progetti. Lungo le strade le voci si rincorrono, il totonomi impazza. Nelle dichiarazioni pubbliche nessuno si contiene. Volano i piatti, tra ex colleghi di coalizione e tra esponenti di partiti dello stesso schieramento. Partono stilettate contro il sindaco da parte di ex assessori che auspicano candidature di spessore. Qualcuno si dimette e poi rientra, nel giro di una notte.
Niente di nuovo, anzi…
Niente di nuovo sotto il sole, si direbbe. E niente di nuovo tra i papabili. Nonostante qualche difficoltà ad aggregare, sarebbe scontata la candidatura dell’uscente Cosimo Ferraioli, che ha dalla sua parte la Lega ma non gli altri partiti di centrodestra. FdI e FI stanno lavorando a una candidatura alternativa. Sul tavolo i nomi di Armando Lanzione e Francesco D’Antuono. Torna in campo l’ex sindaco Pasquale Mauri, che mira a coinvolgere tanti giovani nel suo progetto. Forte dell’esperienza maturata in consiglio comunale e tra i banchi del consiglio provinciale, mira a conquistare la poltrona più alta di Palazzo di città anche Alberto Milo. Nel centro sinistra di continua a evocare il nome dell’ex sindaco il Prefetto Umberto Postiglione, che però non ha sciolto le riserve. Il M5S ha già indicato Giuseppe Iozzino.