Scafati. Addio scarichi maleodoranti riversati nel canale Bottaro

Addio agli scarichi fognari nel canale Bottaro, da pochi giorni l’intera area residenziale di via Montegrappa non immetterà più reflui fognari nel canale appena bonificato

Scafati Canale Bottaro
Scafati Canale Bottaro

Scafati. Addio agli scarichi maleodoranti nel canale Bottaro.

Addio agli scarichi fognari nel canale Bottaro, da pochi giorni l’intera area residenziale di via Montegrappa non immetterà più reflui fognari nel canale appena bonificato dalla Regione, ma direttamente nella vecchia rete fognaria che attraversa via Nazionale. A dire il vero, un problema ambientale semplicemente spostato di alcune decine di metri, e non del tutto risolto, perché la vecchia rete fognaria di Scafati confluisce direttamente e senza depurazione, nel fiume Sarno. Essendo però il canale Bottaro vuoto, gli scarichi creavano una melma puzzolente e paludosa. Non certo il massimo per i residenti di via Zara.

Situazione emersa durante il dragaggio.

“Questa situazione era emersa in seguito al dragaggio del canale Bottaro, anche se, insisteva da più di trent’anni senza alcuna risposta – ricorda il sindaco Cristoforo Salvati – Solo dopo la rimozione dei sedimi però l’aria era diventata irrespirabile e l’intera zona era invivibile tanto che avevo paventato la possibilità di emanare un’ordinanza di sgombero dei residenti per motivi igienico – sanitari, se non fosse stato risolto il problema”. Approfittando dei lavori già in corso d’opera sul territorio comunale per la posa della nuova rete fognaria, Palazzo Mayer è riuscito, in sinergia con gli altri coinvolti, a risolvere il problema.

“Abbiamo coinvolto la Regione Campania e gli altri enti sovracomunali (Gori, Ente idrico campano, Consorzio di bonifica) riuscendo in poco tempo a trovare la soluzione. Non è stato semplice – riconosce il primo cittadino – ci sono voluti tanti tavoli tecnici, tanti solleciti e tanto tempo dedicato al problema ma alla fine abbiamo vinto. Ringrazio l’assessore al fiume Sarno dottor Alessandro Arpaia per la tenacia con cui ha affrontato questo problema riuscendo a risolverlo e ringrazio l’ingegnere Nicola Fienga e l’architetto Erika Izzo, che hanno partecipato ai vari tavoli tecnici consentendo di individuare la soluzione tecnica al problema”.

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Un problema legato a vari fattori.

Ovviamente a monte di tutto resta però il problema legato all’inquinamento e alle esalazioni maleodoranti del fiume Sarno e dei suoi canali. Se da un lato l’intensa attività di monitoraggio e repressione portata avanti dal ministro Sergio Costa ha prodotto decine di denunce e diversi sequestri, dall’altro lato resistono le difficoltà dell’Ente locale di perseguire una politica ambientale adeguata.

L’assessore Arpaia. Controlli specifici.

“C’è bisogno di controlli e verifiche altamente specifici e tecnici che al momento non riusciamo a fare, per carenza di uomini e mezzi – aggiunge l’assessore Alessandro Arpaia – e l’Arpac ha mostrato avere difficoltà, o dei tempi di risposta decisamente lunghi”. L’ufficio Ambiente e la Polizia Municipale attendono infatti ancora i riscontri dei campioni prelevati lo scorso 23 luglio al controfosso destro, in via Lo Porto e via Terze. “Con l’Unità di polizia ambientale ho concordato controlli a tappeto per verificare le attività di scarico delle industrie – la decisione di Arpaia – In questo lavoro saremo affiancati da un laboratorio privato che analizzerà la qualità dei prelievi delle acque. Intensificheremo ancora di più i controlli”.

Adriano Falanga

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