Era partita in questi giorni, a Pompei, la protesta del comitato di quartiere di via Aldo Moro con la pubblicazione sui social di cumuli di monnezza e manti di erbacce. Parallelamente la nuova amministrazione aveva avviato l’iniziativa sistematica di potatura del verde pubblico (se così si possiamo definire un tipo di intervento, che a parte il taglio delle piante prevede principalmente quello delle erbacce invasive, che catturano carte e rifiuti minacciando l’igiene in un centro in cui molti quartieri non sono altro che una serie di case solitarie o condomini inseriti senza alcuna programmazione urbanistica negli spazi agricoli preesistenti). E’ quello che comunemente viene definito il degrado della periferia. Il centro mariano presenta nel quartiere di via Aldo Moro e altrove numerosi spazi incolti, abbandonati e senza recinzione (diversi dei quali di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale) che si prestano per la loro stessa natura a trasformarsi in discariche abusive. Su questa problematica, generalizzata su tutta Pompei, si inserisce l’intervento del neo assessore che ha le delega al settore della manutenzione del verde, Vincenzo Mazzetti, che in questi giorni fa fatto ripulire dalle erbacce la rampa che dal Cavalcavia Antonio Morese discende al quartiere di via Aldo Moro, dove proseguirà l’intervento nella prossima settimana. La notizia positiva annunciata da Mazzetti è che nel prossimo mese partirà a regime un intervento sistematico di manutenzione del verde per tutta l’area urbana di Pompei (centro e periferia). Un appalto sistematico, avviato dal commissario prefettizio, è stato aggiudicato ad un costo di circa 250 mila euro e durerà per un triennio. Una forma di manutenzione costante e sistematica che dovrebbe essere allargata a tutti i settori come è normale in ogni paese civile e dovrebbe essere ancora più qualificata in una città come Pompei, che fuori dai tempi dalla pandemia accoglie ogni anno più di 4 milioni di visitatori.
Mario Cardone