Scafati. Poltrone, maggioranza con occhio alla società Consortile.
Ritorna venerdì 21 maggio il Consiglio Comunale. Solita seduta fiume con 19 ordini del giorno. Oltre ai consueti debiti fuori bilancio, l’Assise è chiamata alla seconda votazione per l’elezione del Presidente del Consiglio, ma l’argomento clou è senza dubbio l’approvazione di statuto e convenzione dell’azienda consortile che andrà a rilevare le competenze dell’attuale Piano D’Ambito S01, relativamente alla gestione delle politiche sociali. Sono quattro i comuni convenzionati, tutti confluiti dal Pdz.
Il via libera in consiglio comunale.
Hanno già deliberato positivamente i Consigli Comunali di Sant’Egidio Monte Albino e Corbara, Angri attende il voto del Comune di Scafati, chiamato ad essere capofila. Sia maggioranza che opposizione non sono molto entusiasti degli atti da votare. Secondo il Presidente della Commissione Politiche Sociali, la leghista Laura Semplice, lo statuto “andrebbe ritoccato per garantire un maggior peso nelle scelte politiche future, da assumersi in favore del Comune di Scafati”. Un’idea condivisa unanimemente con i commissari Ida Brancaccio, Antonio Carotenuto, Paolo Attianese per la maggioranza e Alfonso Carotenuto, Teresa Formisano e Michele Grimaldi per la minoranza.
Le poltrone da dividere.
“L’equilibrio dei soci è garantito dalla pari dignità degli stessi” aveva riferito in commissione l’assessore Raffaele Sicignano. La decisione però non convince i consiglieri scafatesi, l’uno vale uno non può essere espressione di equità, in quanto Scafati da sola rappresenta un bacino demografico pari, se non oltre, ai restanti tre soci messi assieme. Durante l’ultima riunione di maggioranza la Semplice ha ribadito ai colleghi e al Sindaco Cristoforo Salvati la richiesta della sua commissione. Molto probabilmente già nei prossimi giorni ci potranno essere nuovi incontri, ma è difficile che lo Statuto possa essere rivisto, siccome due dei quattro comuni hanno già deliberato. Non si esclude pertanto un emendamento o un atto di indirizzo in sede consiliare, che vada a impegnare le amministrazioni future.
Le perplessità scafatesi.
“La maggioranza dei soci componenti il futuro CDA non è in grado di garantire scelte equilibrate, potendo verificarsi delle cordate a discapito del comune di Scafati” si legge nel verbale del 14 gennaio. Secondo gli accordi politici, Scafati ha facoltà di nominare il direttore generale, che dovrebbe essere l’attuale dirigente e coordinatrice del Piano Anna Sorrentino. La professionista in forza da anni a Palazzo Mayer è però prossima alla pensione, e non avendo Scafati “peso politico” nella costituzione del cda consortile, i consiglieri comunali temono una sua esclusione da nomine future. Da qui la richiesta informale di lasciare all’Ente capofila la nomina sia del direttore generale che del Presidente CDA. Secondo il primo cittadino però, i benefici che comporta l’azienda consortile alla città superano le legittime perplessità sul peso politico.
Adriano Falanga
Guarda anche Striano. Linea Alta velocità. Del Giudice: “opportunità unica”