(Pompei- Mario Cardone) Tutto da rifare riguardo al progetto Eav. E’ in parere argomentato, espresso in un’interrogazione dal consigliere regionale Fulvio Frezza. Secondo lui non basterebbe neanche tornare alla soluzione originaria dell’interramento della linea ferrata della Circumvesuviana mentre sarebbe opportuno cercare una soluzione tecnica che (dotata dell’avallo democratico della popolazione residente) s’inserisca in un sistema di vincoli e coordinate, determinato a livello superiore, in un piano urbanistico ideale che non ha mai avuto luogo nel vesuviano come (probabilmente) nel resto del Paese. Un’interrogazione presentata dal Consigliere Regionale Fulvio Frezza (+Campania in Europa) sul progetto EAV dimostra con valide Argomentazioni che manca di ogni raccordo con l’alta velocità, che ha una stazione nel Comune di Striano, né c’è raccordo con il Grande Progetto Pompei, né tantomeno con il piano regolatore della città Metropolitana di Napoli, in cui quello di Pompei si dovrebbe inserire come fosse un tassello all’interno di un puzzle. La conclusione, nel merito del procedimento di interrogazione a risposta scritta, si ritiene non ci siano le condizioni necessarie per emettere un giudizio sintetico sulla progettualità espressa a vari livelli dal momento che ne manca una organica. La dichiarazione di coerenza dichiarata nel procedimento di approvazione delta variante urbanistica configurata ed adottata dal Comune di Pompe si riferisce ad un documento datato e oramai superato in quanto II comune di Pompei è inadempiente riguardo agli obblighi che obbligava le amministrazioni comunali di dotarsi di PUC entro 18 mesi, pertanto essa è del tutto sconnessa da qualsivoglia logica di relazione
con il sistema urbanistico preesistente e senza alcuna prospettiva. In conclusione un’occasione storica di ridisegno e riassetto dell’area oggetto di intervento viene mortificata da una soluzione che punta a risolvere solo alcuni attraversamenti. La linea della Circumvesuviana e della Stazione di Pompei Santuario non può mancare di riferimenti all’assetto urbanistico configuratosi proprio in relazione alia presenza della linea ferroviaria e della stazione stessa. L’appartenenza del Comune di Pompei all’area metropolitana di Napoli comporta la conseguenza che non e possibile intervenire nella pianificazione del territorio in forma non coordinato. L’intervento sul sistema infrastrutturale della mobilita deve essere ancorato alia scala comunale quanto a quella sovracomunale in quanto una ferrovia rappresenta la spina dorsale di un territorio e perciò deve essere riprogrammata prima dell’uso urbano. La scorretta impostazione dell’intervento in questione renderebbe inutile qualsiasi strumento di pianificazione del territorio, generate o settoriale, sovracomunale o locale, vigente, adottato successivamente. In conclusione Frezza richiede di creare di un comitato tecnico scientifico formato da urbanisti e tecnici delle Ferrovie al fine di verificare se la realizzazione dei sottopassi EAV sia la soluzione tecnica migliore per Pompei, sito inserito nel patrimonio dell’ Unesco, dal momento che non esiste un progetto complessivo sulla tratta circumvesuviana Pompei-Poggiomarino dotato ungo il di 11 passaggi a livello.