Scafati. Caos rimborsi per l’assessore Arcangelo Sicignano

Stanziati 15mila euro all'azienda per i permessi all'amministratore. Sotto accusa la variazione al bilancio: "manca l'istruttoria".

Arcangelo Sicignano
Arcangelo Sicignano

E’ polemica sui “rimborsi” chiesti e percepiti dall’assessore al Patrimonio, Commercio e Innovazione Tecnologica, Arcangelo Sicignano. Una questione emersa durante l’ultimo Consiglio Comunale, e che rischia di assumere i tratti di un giallo di fine agosto. Tutto nasce quando l’Assise si ritrova a votare una variazione di Bilancio di 15mila euro, destinata ai rimborsi ai datori di lavoro degli amministratori non in aspettativa. Rimborsi che vengono chiesti dalla sola Fiat spa per i permessi elargiti al suo dipendente, appunto l’ingegnere Sicignano. La nota però è carente di istruttoria, tale da provocare la reazione delle consiglieri di minoranza Teresa Formisano e Liliana Acanfora. “Tengo a precisare di aver richiesto documentazione che non era agli atti nell’interesse di tutti ed al fine di capire alla luce del sole come sono stati quantificati questi rimborsi – chiarisce la Acanfora – L’operato istituzionale dell’assessore è gravemente in affanno e questa circostanza è sotto gli occhi di tutti. Superflue tutte le difese stilistiche operate in suo favore in consiglio. Nessun attacco alla persona, ma valutazioni sul suo operato istituzionale – poi la chiosa – farebbe bene a dimettersi”. Nel momento della nomina ad assessore, l’interessato, se dipendente di azienda privata, può scegliere di chiedere l’aspettativa e quindi ricoprire la carica al 100% oppure restare al lavoro e godere dei permessi chiesti all’azienda per i soli trasferimenti dovuti a Giunta, oltre 24 ore mensili retribuite, più altre 24 non ricompensate. Scegliendo di non chiedere l’aspettativa, Sicignano percepisce la metà del compenso da amministratore, pari a circa 1200 euro lordi. A questi, vanno aggiunti i permessi chiesti all’azienda, che successivamente gira al Comune di Scafati. Da settembre 2020 a giugno 2021 Palazzo Mayer ha corrisposto alla Fiat spa circa 17mila euro, mentre la variazione di bilancio in questione è relativa al bimestre gennaio-febbraio 2021, pari a quasi 2mila euro. Circa mille euro al mese. “Nei mesi tra l’altro anche di gennaio e febbraio, quando notoriamente il Comune era chiuso per Covid – puntualizza Teresa Formisano – Volevo si mettesse a conoscenza il Consiglio delle giustifiche di tali pagamenti, delle specifiche dei giorni di assenza e cosa è stato fatto in quei giorni nell’interesse della Città nel suo ruolo di assessore: un semplice report, insomma, per il quale sono stata aggredita verbalmente utilizzando la questione, oramai stantia, dello scioglimento. Una buona scusa per non rispondere”. “Non ho mai percepito un euro di rimborsi – replica l’assessore al Commercio – sono permessi amministrativi pagati all’azienda. La verità è che io percepisco la metà degli altri assessori. Ho chiesto soltanto le 24 ore mensili riconosciute dalla legge”. Duemila euro in due mesi. “Questo non lo so, non sono io a fare i conti. Non so perché siano venuti fuori i mille euro al mese – aggiunge – e comunque tra indennità e rimborsi all’azienda non arrivo allo stipendio di un assessore. Trovo la questione strumentale. E’ una polemica squallida fatta alla persona”. Ad ogni modo, nessuno ha ancora fornito il dettaglio dei permessi chiesti e retribuiti, unica via per uscire fuori dalle polemiche.

Adriano Falanga