Pompei. Hub l’amministrazione intende proporre modifiche al progetto nella  Conferenza di Servizi

Pompei. Difesa ad oltranza del progetto hub di architetti spagnoli contro Rfi

 

Sul progetto hub, predisposto per Pompei da Rfi durante l’amministrazione Amitrano per la trasformazione urbanistica dell’estremo suo lembo occidentale inclusivo del Parco archeologico e la creazione di un’area pedonale in via Plinio a fronte Scavi che rappresenti una passeggiata archeologica a completamento del centro storico sociale e religioso di Pompei, la politica si è divisa  in campagna elettorale su due diversi orientamenti. La componente che fa capo a Lo Sapio (attuale sindaco) ha dichiarato un certo disimpegno, osservando che si tratta di un progetto che non riflette gli interessi locali ma aggiungendo che sarebbe un peccato lasciarsi perdere l’opportunità di mettere in cantiere a Pompei opere urbanistiche per circa 30 milioni di euro. Sul versante opposto la componente che fa capo a Di Casola ha interpretato gli interessi degli imprenditori dell’area archeologica (camping ed aree parcheggio) che temevano il declino dei loro business a causa degli espropri in progetto. Nell’ultimo consiglio comunale la minoranza aveva proposto una “commissione unitaria” per una versione alternativa al progetto Rfi ma Lo Sapio e la maggioranza replicato di non voler spartire il ruolo di gpverno della città e annunciato la delibera di giunta (poi attuata) di delegare uno studio di architetti di alto profilo internazionale (per cui è stato prescelto lo studio Bohigas M& B arquitects) in previsione del tavolo conclusivo con altri Enti in Conferenza di servizio a fine novembre. Conformemente alle linee programmatiche espresse in campagna elettorale le proposte rappresentate da a M& B arquitects riguardano il ridisegno  dell’area perimetrale del Parco Archeologico di Pompei: in primis via Plinio e piazza Esedra da riconfigurare nelle forme e i materiali  appropriati al prestigio del sito archeologico. La proposta fondamentale di variazione rispetto al progetto originale riguarda i flussi di traffico diretti principalmente verso la variante Rfi già configurata con un cavalcavia che collega via Plinio a Masseria Curato mentre sarebbe realizzato anche un secondo cavalcavia collegato a via Mazzini. Una soluzione che riduce gli espropri, motivo principali del dissenso. Ciliegina della torta sarebbe l’esproprio del fondo ad angolo tra  via Plinio e piazza Esedra e confinante con l’ingresso autostradale Napoli-Salerno che sarebbe utilizzato per costruire una rotonda per convogliare il traffico in entrata e uscita da Pompei sulla variante di via Masseria Curato. La stazione borbonica Rfi sarebbe ristrutturata e dotata di ampio parcheggio allo stesso modo sarebbero regolarizzati i parcheggi dei ristoranti per funzionare a pieno regime. In altri tempi proposte del genere sarebbero stati definite “libro dei sogni” dal momento che rispondono ad interessi locali abbandonando completamente le premesse che hanno indotto a finanziare  il progetto: in primis migliorare il collegamento ferroviario degli Scavi con il resto della Regione (e con Roma) in subordine creare un “portale” degno di un sito archeologico di grande attrattività turistica.