Scafati. In Consiglio la “rivoluzione urbanistica”.

Arriva in Consiglio Comunale la “rivoluzione urbanistica” promessa dal neo dirigente Lucido De Gregorio. L'opposizione alza le barricate

Scafati. Città
Scafati. Città

Arriva in Consiglio Comunale la “rivoluzione urbanistica” promessa dal neo dirigente Lucido De Gregorio. Arrivato a Scafati grazie ad una convenzione con il Comune di San Cipriano Picentino, l’architetto, esperto urbanista, aveva promesso di rilanciare lo sviluppo urbano della città attraverso lo strumento dei regolamenti. “In questo modo, nell’ottica della massima trasparenza, andremo a regolamentare ogni aspetto della complessa macchina urbanistica, riducendo la discrezionalità dell’ufficio ed evitando quindi contenziosi. Ogni cittadino, grazie ai regolamenti, avrà pari trattamento”. A spiegarlo è il Presidente del Consiglio Comunale Mario Santocchio, da sempre con il pallino dell’Urbanistica. Sono due i principali regolamenti che l’Assise è chiamata a votare in una seduta straordinariamente convocata alle 10 del mattino di venerdì: Il regolamento per la monetizzazione delle aree da cedere come standard pubblici e  il regolamento per la trasformazione del diritto di superficie in proprietà e per la rimozione dei vincoli convenzionali gravanti sugli immobili compresi nel Peep. “Una grande opportunità per decine di famiglie e imprenditori scafatesi” aggiunge un entusiasta Santocchio. La monetizzazione degli standard urbanistici, in parole povere, permetterà al Comune di costruire piazze e parcheggi ed altre opere pubbliche, grazie alla monetizzazione di quelle aree cedute dagli imprenditori all’Ente dietro convenzione per permessi a costruire. Ad esempio, la recente convenzione che ha permesso all’azienda conserviera La Regina un ampiamento industriale di oltre 50mila mq, ha visto la cessione al Comune di un’area destinata a parcheggio. Un’opera che di fatto non restituisce una vera fruibilità alla città, essendo l’area fuori da centri abitati. “In questo caso l’imprenditore può cedere al Comune il corrispettivo economico, da destinare esclusivamente ad un capitolo di bilancio per opere pubbliche – continua Santocchio – potremmo realizzare, ad esempio, la piazzetta in località 31”. La cessione dei diritti di superficie, oltre a portare liquidità nelle casse comunali, permetterà ai proprietari di immobili peep (piani di edilizia popolare) di acquisire la piena proprietà dell’immobile, acquisendo anche l’area sul quale è stato edificato. L’opposizione, sulla monetizzazione degli standerd, promette battaglia. “La destra di Salvati e Santocchio esplicita, qualora ce ne fosse bisogno, la propria idea di urbanistica e di città: rendita, consumo di suolo, profitto privato contro bene comune – le parole di Michele Grimaldi – In una città dove il cemento dei palazzi copre già ogni metro quadrato disponibile, si darà la possibilità ai grandi investitori di “comprare” gli spazi che per legge, invece, in cambio del diritto ad edificare, dovrebbero essere ceduti come corrispettivo alla collettività: ai servizi, al verde pubblico, alle infrastrutture. Come al solito, la nostra opposizione sarà dura e senza sconti”.

Adriano Falanga