Scafati. Pagelle: promossi e bocciati dell’amministrazione Salvati

Scafati. Anno 2021. I promossi e i bocciati della giunta Salvati. emerge una chiara difficoltà di gestione dei processi amministrativi ma con qualche sorpresa

Mario Santocchio e Cristoforo Salvati
Mario Santocchio e Cristoforo Salvati

Scafati. Pagelle: promossi e bocciati dell’amministrazione Salvati

Cristoforo Salvati
Cristoforo Salvati

Cristoforo Salvati (Sindaco con deleghe ai tributi e all’urbanistica) voto 5: rimandato all’anno prossimo il primo cittadino scafatese, che si salva dalla grave insufficienza per la fase di rilancio partita da Novembre tra assunzioni e bilanci approvati. Il voto è la media aritmetica tra un 3 per le capacità politiche della sua maggioranza, e 7 per la sua capacità personale di tenere ancora la barca a galla senza rinunciare a obiettivi di mandato come appunto le assunzioni del personale. “Eredità pesante” è stato lo slogan anche del terzo anno solare di amministrazione, e nonostante la veridicità della frase, i buchi incominciano ad avere sempre più responsabilità presente che passata. Su tantissimi temi. Tanti sono i finanziamenti che rischiano di essere persi, su tutti quelli relativi ai Piani Integrati Città Sostenibili, con uno straccio di progetto che è stato anche modificato da quello immaginato dalla Commissione Straordinaria, ma senza che sia andato realmente in porto nulla. Il vero problema è nella sua maggioranza, che si fa gioco di lui e non gioca con lui, in un fenomeno reciproco. Non a caso gli unici argomenti finora conclusi sono di natura “tecnica” come bilanci, assunzioni e costituzione di azienda consortile, fino ai regolamenti. Qualcuno però, a ragione, potrebbe dire che oltre il tecnico in tutti gli argomenti approvati esiste una matrice politica, che è stata quasi sempre sottesa per evitare guerre, ma che non potrà essere nascosta per sempre. Conoscere i propri polli basterà per salvare una città che ha bisogno di persone capaci di aggregare e che è estremamente scettica nei confronti della politica? Basterà ascoltare i consigli, quelli giusti però.

Serena Porpora (Vicesindaco, Villa comunale, verde pubblico) voto 4,5: per chi non è addetto ai lavori il nome del vicesindaco di Scafati potrebbe apparire come nuovo vista la tendenza a nascondersi fino a scomparire da parte della Porpora. Nonostante il ruolo è infatti una delle figure meno forti politicamente in Giunta, sancendo il fallimento in città del patto elettorale in Provincia di Salerno tra FDI e Lega. È stata riaperta a singhiozzo la Villa Comunale, lavora per il canile e per Parco Primato, ma rispetto le possibilità che la giovinezza può darle è troppo poco. I giovani vanno lasciati crescere, un voto più per chi gli sta vicino che per lei.

Alessandro Arpaia
Alessandro Arpaia

Alessandro Arpaia (Cultura, Sanità, Istruzione) voto 5,5: l’amico d’infanzia di Salvati e Santocchio ce la mette tutta e meriterebbe 10 per l’impegno personale profuso tra autoambulanza (lui è medico) e amministrazione comunale. Purtroppo la politica è scienza e i voti sono prodotti del reale. È stato in difficoltà perpetua su temi come la Biblioteca, con un bando di cogestione mai partito, e la cultura in generale. È stato il primo mandante della nuova riorganizzazione dei circoli didattici sul territorio, ed è responsabilità anche sua se il servizio mensa è partito in ritardo. Onesto con sé, lascia per non esser stato capace d’inseguire tutto.

Alfonso Di Massa
Alfonso Di Massa

Alfonso Di Massa entra in giunta a Settembre (Cultura, Istruzione, Agricoltura) voto 3: lascia la Giunta a inizio anno come sacrificio di Salvati, traendone un vantaggio personale assurdo. Diventa membro del coordinamento provinciale del suo partito, fonda una Pro Loco dieci giorni dopo la pubblicazione annuale dell’albo regionale, quindi abusiva. Torna ad avere consenso attraverso una partita del cuore e non contento ritorna in Giunta prendendo il posto del collega Arpaia rilevando la delega alla Cultura e all’istruzione. Il resto è veramente antipolitica: avrebbe dovuto gestire la riorganizzazione dei circoli didattici, ma si nasconde dietro Salvati e lui è addirittura assente il giorno della delibera di Giunta. Si sveglia a dicembre con un bando durato 4 giorni festivi per raccogliere proposte per la rassegna natalizia, già preparata ad hoc dalla sua Pro Loco, con casette in piazza Vittorio Veneto che non presentano sufficienti documentazioni. Per chiudere, Alfonso Di Massa è ancora registrato come presidente della Scafati Sviluppo in Camera di Commercio, una partecipazione che comporterebbe la sua incandidabilità. È stato reputato l’anima politica di Fratelli d’Italia sul territorio nientedimeno che dall’amico Cirielli).

Arcangelo Sicignano
Arcangelo Sicignano

Arcangelo Sicignano (Commercio, Innovazione Tecnologica, Patrimonio) voto 4,5: tanto, tanto cuore, per carità, e si vede dalle rughe che aumentano sempre di più, ma come per Arpaia, la politica è realtà collettiva, non esercizio di simpatia o di bontà. E i guai sono tanti, partendo dal parco Bianca Elettra e Fabiana, annunciata come pronta per i lavori e invece no, la questione del patrimonio, con la vendita e non vendita di Palamangano e Stadio Comunale, fino ad arrivare agli ultimi mesi e alle polemiche rispetto i rimborsi spesa. Da uomo del popolo è diventato bersaglio del popolo, e i motivi sono principalmente due. Uno, non è un politicante né dialetticamente valido, e troppo spesso risposte goffe hanno aggravato la sua condizione. Due, è rimasto solo dopo il passaggio in opposizione del suo unico consigliere, Nicola Cascone, rimanendo senza bussola politica alla merce di polemici seriali, che lo sbranano giorno dopo giorno. La Fiat non è il Comune di Scafati, e un ente non è un’azienda. Potrebbe fare di più se comandato bene, ma a nessuno interessa che fine possa fare.

Daniela Ugliano
Daniela Ugliano

Daniela Ugliano (Ambiente e Avvocatura) voto 5,5: nel primo anno da assessore bisogna registrare un lavoro ordinato sul tema debiti fuori bilancio e la ricostruzione della consulta dell’Ambiente. Rispetto le urgenze della città è però ancora poco, soprattutto se parliamo di lotta ambientale, dove la Ugliano è stata completamente oscurata dalla crociata degli ultimi mesi del Sindaco, che ha preferito farsi accompagnare da Vitiello piuttosto che dalla sua cavaliere ecologica. La verve battagliera del consiglio non va persa.

Pasquale Vitiello (Lavori Pubblici, Sport, Polizia Municipale) voto 6: arriva ed è tutto un disastro: dal passato (della sua amministrazione) eredita una situazione di stallo dello Stadio Comunale, che cambia nome ma non piano di sicurezza, mentre in città i cantieri vanno a rilento. Mette forza e volontà nel suo primo anno da assessore, riuscendo a sistemare una serie di criticità in deleghe che hanno bisogno di un mandato per essere giudicate. Per quanto concerne la Polizia Municipale avere un Comandante come Salvatore Dionisio aiuta tanto. Una sufficienza sperando per l’anno prossimo di riuscire a fare chiarezza definitiva sui costi d’affitto per gli impianti sportivi e sulla ristrutturazione di strutture sportive come in via Della resistenza e come il progetto del Polo Scolastico o delle opere pubbliche legate ai PICS.

Nunzia Di Lallo
Nunzia Di Lallo

Nunzia Di Lallo (Bilancio e Personale) voto 6: la stacanovista del gruppo. Deve gestire le deleghe più bollente di tutte, visto che Scafati affronta un Piano di Riequilibrio Pluriennale e assecondarlo non è assolutamente semplice, soprattutto in una confusione politica perenne. A luglio vede il bilancio consuntivo bocciato, cambia la squadra tecnica e si va avanti. La sua corsa era verso le assunzioni, è arrivata a traguardo, registrando negli ultimi mesi circa 30 assunzioni. Ma la perfezione non esiste, e il suo operato è macchiato da un doppiofondo molto pericoloso. Tante le somme in bilancio in bilico, dal piano di alienazione delle farmacie al patrimonio comunale, passando per i tributi. Il lavoro tecnico ok, ora ha bisogno di un indirizzo politico vero e non basato sulle contingenze.

Raffaele Sicignano
Raffaele Sicignano

Raffaele Sicignano (politiche sociali e cimiteriali) voto 6: nell’anno della costituzione dell’azienda consortile “Comunità Sensibile” non si può non partire dalla sufficienza. Posti di lavoro stabili come i servizi sociali sul territorio. Ma niente di più, l’assessore da praticamente dieci anni alle politiche sociali dovrebbe incominciare ad attivarsi con piani reali su temi come il femminicidio, la depressione giovanile, l’educazione civica e sociale, andando oltre i centri anziani presenti sul territorio e le rispettive associazioni. Panchine e Libri non bastano. Gestita con sufficienza anche il tema Cimitero, che vede negli ultimi mesi molti meno attacchi vandalici.

Mario Santocchio
Mario Santocchio

In panchina, anzi in poltrona, dietro le quinte: Mario Santocchio (Presidente Consiglio Comunale) voto 7.5: nelle squadre c’è sempre un coach, una guida. Se Salvati è capitano, la guida politica quindi l’allenatore è Mario Santocchio, presidente del consiglio comunale scafatese, fuori dalla Giunta ma che merita menzione d’onore per la sua capacità di… stare sopra. Inizia l’anno con la sfiducia partita dalla sua stessa maggioranza, che risolve personalmente attraverso gli incarichi in Giunta di Salvati, che rimane fedele al suo amico di campagna elettorale. E se le gaffe da Presidente si moltiplicano senza ripercussioni, geniale è il lavoro dietro le quinte per continuare insieme a Salvati a tenere in galla la barca, con mosse politiche che trovano l’appoggio di chi ha votato questa amministrazione. A volte viene attaccato proprio per le possibili ingerenze, ma anche in questo caso è capace di smentire tutti. La politica è capacità di costruire realtà, e indubbiamente lui è uno dei pochi a saperlo.

Alfonso Romano