Scafati. Operai ex Copmes, il Tribunale: “Il Comune deve riassumerli”

Il Giudice del Lavoro, ha dichiarato il diritto dei tre ex dipendenti all’assunzione con impegno del Comune di Scafati e della Stu Scafati Sviluppo, presso le ditte del Consorzio insistente nell’area ex Copmes

Scafati Area Ex Copmes
Scafati Area Ex Copmes

Tocca al Comune di Scafati ricollocare lavorativamente i tre ex dipendenti della Mtv srl, già Copmes spa. Gli operai furono messi in mobilità dalla società che rilevò le attività della fallita Copmes nell’area industriale di via Catalano. Una mobilità che secondo gli accordi tra sindacati, Comune di Scafati e Scafati Sviluppo spa, doveva sfociare nella riassunzione in una delle imprese operanti nell’area, in virtù della riqualificazione avviata nel 2006 dal Comune di Scafati, tramite la sua partecipata Scafati Sviluppo. Un impegno non mantenuto, che ha costretto i tre a rivolgersi allo studio legale Cosenza-Cucurachi per far valere le proprie ragioni. “Il Tribunale di Nocera Inferiore, in funzione del Giudice del Lavoro Raffaella Caporale, ha dichiarato il diritto dei tre ex dipendenti Mtv, poi Copmes Sud, all’assunzione con impegno del Comune di Scafati e della Stu Scafati Sviluppo, presso le ditte del Consorzio insistente nell’area ex Copmes” spiega l’avvocato Marco Cucurachi. L’ultima diffida al Comune di Scafati nel 2018, da cui è scaturito il contenzioso, che ha visto soccombere l’ente, regolarmente costituito tramite l’avvocato Raffaele Marciano, e la curatela fallimentare della Scafati Sviluppo, condannata in contumacia. L’assunzione presso le ditte operanti all’interno dell’area industriale fu decisa tramite un accordo tra gli stessi imprenditori, le Istituzioni locali, e le sigle sindacali. Accordo ratificato il 21 giugno 2006 presso il Ministero Del Lavoro. Un patto riconfermato anche negli anni a venire, fino al gennaio 2014, quando in occasione del bando per la riqualificazione dell’area oramai diventata “ex Copmes”, l’amministrazione comunale e la sua partecipata Scafati Sviluppo rassicuravano le maestranze spiegando che il bando avrebbe previsto la loro ricollocazione presso le imprese assegnatarie dei lotti. Il tribunale nocerino però non chiarisce presso quali imprese i tre operai devono essere oggi riassunti, considerato che le aziende, nel momento dell’acquisto dei lotti, non hanno sottoscritto da contratto nessuna clausola specifica. Una “dimenticanza” che ha blindato gli imprenditori ma di fatto oggi condanna il Comune di Scafati a farsi carico dei tre. “Grande soddisfazione professionale per aver ottenuto il riconoscimento di un diritto sacrosanto all’assunzione, nonostante formali accordi tra il Comune e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil mai rispettati sin dal 2007. Il lavoro paga sempre” sottolinea Cucurachi. Il crac Copmes vide oltre 70 operai finire per strada, e la promessa dell’allora amministrazione comunale di ricollocarli grazie al progetto di riqualificazione, che pure è finito miseramente nell’aprile 2017, con il fallimento della Scafati Sviluppo, sulla quale pende un’indagine per bancarotta fraudolenta, a carico di 30 persone, tra professionisti ed ex amministratori.

Adriano Falanga