Pompei. I progetti di Lo Sapio per la Città Metropolitana
Il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, al suo ingresso nel consiglio della Città Metropolitana fa il punto sugli obiettivi raggiunti e i traguardi che si prefigge con la nuova carica. “ Siamo ai primi posti per i progetti CIS” argomenta, come se si trattasse di vincere una corsa in bicicletta. Molti ritengono che progetti amministrativi si valutano sulla qualità dei servizi. A riguardo sui lavori pubblici di via Plinio e via Crapolla prima e seconda il presidente dell’associazione “Crapolla Oltre” Carlo De Felice si fa sentire sovente con severe critiche (per progettazione opere e materiali).
I collaudi
Ora ne attende il collaudo allo scopo di verificarne il rigore dei controlli, previsti per legge. Riguardo la presunzione di “maturità politica”, che nessuno disconosce al primo cittadino di Pompei, è sempre De Felice a far notare come nei progetti strategici la città di Pompei stia subendo un’ingiusta subalternità rispetto ad altri centri del territorio riguardo le scelte che interessano le linee di collegamento e l’andamento dei futuri flussi turistici. Non è un mistero difatti che l’interramento della Circumvesuviana, presentata come opera pubblica di alta ingegneria e realizzata altrove ma negata a Pompei prevedeva financo una stazione pensata come un a vera e opera d’arte contemporanea sul tipo di quelle realizzate per la metropolitana di Napoli allo scopo di sottolineare il primato del Monumento Archeologico.
Il progetto
“Si tratta di un progetto andato in fumo senza che vi sia alcuna giustificazione plausibile, se non quella di risparmiare danaro sulle opere pubbliche destinate a Pompei – commenta De Felice – quell’iniziativa non è stata ripreso neanche ora che si può “puntare uniti ai fondi Pnrr”. Sempre De Felice ribadisce la totale assenza di iniziativa politica a sostegno degli interessi di Pompei. “In questi tempi che sono partite gli espropri nell’area orientale del centro mariano già si parla di un’altra opera di pari portata urbanistica con cui s’intende costruire una seconda stazione Trenitalia a Pompei, sita sul suo versante occidentale. L’unica conseguenza è quella di tagliare fuori dal flusso turistico diretto agli Scavi il centro della città moderna. – Ha spiegato De Felice – In pari tempo un nuovo casello autostradale ed un megacentro commerciale faranno confluire su quel versante extraurbano il turismo su gomma che parzialmente abbandonerà l’area di costa diretto sul vesuviano interno”. De Felice, Vitiello e l’intera costellazione di associazioni pompeiane del movimento “No sottopassi” insieme all’opposizione in comune, capeggiata da Domenico Di Casola, rivolgono espressioni dure nei confronti dell’esponente “maturo” della politica pompeiana perché lo considerano al servizio dei “poteri forti” interessati unicamente a “sviare” il traffico turistico internazionale diretto al Parco Archeologico di Pompei.
Mario Cardone