Scafati. Madonna Delle Vergini: il sussulto dei rioni, e l’indifferenza delle Istituzioni
E’ ancora una volta Don Giovanni De Riggi a lanciare un duro monito nei riguardi dell’amministrazione comunale. Il parroco della Chiesa Madre questa volta ha posto osservazioni dalla sua pagina social, a margine dei quattro giorni di festa patronale in onore di Santa Maria Delle Vergini. “Tantissima gente si è chiesta il perché di poche bancarelle per la festa – le sue parole – Il perché è presto detto. Le tariffe di occupazione del suolo pubblico sono alte, molto alte e facendo quattro calcoli si è capito che ‘a spesa nun vale ‘a ‘mpresa”. Questa volta c’è stato il pienone a ogni tappa della processione, mentre la festa civile ha visto un incredibile flop di presenze. E il motivo è presto spiegato: l’assenza delle classiche bancarelle. Completamente vuoto il corso nazionale, niente panini e caramelle, niente oggettistica. Questa zona era notoriamente piena di ambulanti fino all’incrocio con via Giovanni 23°, tanto da rendere difficile il semplice passeggio dei cittadini. Semivuota piazza Vittorio Veneto, complice anche la quasi totale assenza di attività di ristorazione e commercio, qualche ambulante ha resistito in via Pietro Melchiade, che pure si è presentata spoglia per oltre il 50% rispetto agli anni passati. Le luminarie hanno coperto soltanto il centro città, mentre negli passati era solito avere un simbolo luminoso fino al confine con Pompei.
Risveglio popolare
Di contro si è registrato un risveglio popolare delle contrade. C’è stata una vera gara tra rioni a chi preparava la migliore accoglienza della Santa Patrona. Tra fuochi, addobbi e iniziative rionali, la città si è ritrovata attorno alla sua protettrice. Meno soddisfatti i commercianti, rimasti fuori dal totale disinteresse delle Istituzioni, che non solo non hanno coperto alcun costo, ma aumentando al tetto massimo la Cosap hanno comportato la fuga degli ambulanti.
Le parole di Don Giovanni De Riggi
“Non penso che il Comune debba attendere la festa per fare cassa. Si dovrebbe invece incentivare e facilitare tutto ciò che può rendere viva la città. Ma si fa fatica a far comprendere alcune cose” scrive Don Giovanni De Riggi. Parole che seguono a quelle pronunciate in apertura dei festeggiamenti, dove evidenziò uno “stato comatoso” della città. Tira però dritto Cristoforo Salvati: “Purtroppo abbiamo la morsa del piano di riequilibrio e la eventuale responsabilità civile di un danno erariale rispetto al dissesto – la sua replica – che comporta anche la incandidabilità”. Polemiche anche da Teresa Formisano: “Non agevolare la festa per una città che non avrà neanche una rassegna estiva senza approvazione del bilancio, è il segnale di un decadimento irrefrenabile. È il segno inequivocabile di una mancanza di rispetto nei confronti delle nostre tradizioni e della nostra cultura”. Le parole del parroco sono diventate oramai virali, largamente e comprensibilmente condivise da centinaia di scafatesi.
Adriano Falanga