Cristoforo Salvati revoca Gennaro Avagnano. Sono durati appena quattro mesi i sogni di gloria dell’oramai ex assessore espressione del gruppo dei dissidenti Paolo Attianese e Antonella Vaccaro. I due hanno già annunciato il loro passaggio all’opposizione. “Una decisione che si è resa necessaria a tutela della stabilità dell’Esecutivo e dell’intera maggioranza che mi sostiene – chiarisce Salvati – Nelle ultime settimane l’Assessore Avagnano è andato spesso in contrasto sia con il sottoscritto sia con gli altri colleghi di Giunta rispetto a progetti e scelte amministrative, dimostrando poco senso di responsabilità ed una mancata sintonia sia con gli organi di governo sia con i funzionari comunali”. “Ho combattuto le ingiustizie, non ho accettato di firmare tutto, non mi sono piegato a chi conta in città. La revoca è per me una medaglia”, la replica di Avagnano sulla sua pagina social. L’ex grillino era arrivato in giunta il 4 aprile, quale frutto del compromesso che portò il primo cittadino a salvarsi dalla sfiducia, grazie all’astensione di Vaccaro e Attianese. “Se essere dissidenti per loro era apostrofarci come persone non consenzienti ai loro diktat, per noi è significato combattere battaglie per la nostra città e saremo sempre dissidenti e dissentiamo anche su questa scelta. Venerdì ci siederemo in minoranza e faremo una opposizione seria e costruttiva, non farse come quelle a cui abbiamo assistito in maggioranza” così i due consiglieri, preannunciando la decisione di lasciare la maggioranza. Una decisione che mette a rischio anche la poltrona dell’assessore alle politiche sociali Raffaele Sicignano, considerato che la sua “copertura” consiliare arriva dalla Vaccaro. Salvati non lo ha revocato, spetterà a lui decidere se dimettersi o farsi silurare. Sullo sfondo di tale terremoto politico ci sarebbe la certezza del primo cittadino di avere comunque i numeri per approvare il bilancio. Lunedi sera Salvati, accompagnato dalla consorte, ha fatto visita all’ex di maggioranza Nicola Cascone. Dimenticando minacce di querele e le offese in Assise, il primo cittadino ha offerto dolci e un accordo: fare gruppo con Laura Semplice e Carotenuto, ritornando tutti e tre in maggioranza, e in cambio rilevare le poltrone in giunta lasciate vuote dai dissidenti. Del resto, la revoca di Avagnano era ciò che gli ultimi due non hanno mai nascosto di volere. “La nostra città non merita queste buffonate, e non merita questo continuo mercato sulla pelle dei cittadini – sbotta Michele Grimaldi – basta con questi ricatti interni tra le decine di anime della maggioranza, basta con Salvati che pur di rimanere incollato dov’è avalla e asseconda questo indecoroso spettacolo”.
Adriano Falanga
Scafati. Salvati silura l’assessore Avagnano, dissidenti all’opposizione
L’ex grillino era arrivato in giunta il 4 aprile, quale frutto del compromesso che portò il primo cittadino a salvarsi dalla sfiducia, grazie all’astensione di Vaccaro e Attianese. I retroscena