Scafati. Polverificio, anche Re Ferdinando trafugato

Il Polverificio è stato letteralmente depredato da ladri e vandali. Rubato anche il busto di Ferdinando II°

busto di Ferdinando II

Rubato il busto di Ferdinando II°

Il Real Polverificio Borbonico in preda a vandali e ladri. Rubato anche il busto di Ferdinando II°. L’opera di un metro e mezzo, voluta dall’amministrazione comunale nel 1996 in occasione della visita di Carlo di Borbone Duca di Calabria, è stata portata via da mani ignote alcuni giorni fa.

Real Polverificio Borbonico depredato

Il busto del fondatore della struttura, nata a partire dal 1851, è soltanto l’ultimo grave danno che questa ha subito. Negli ultimi mesi infatti il Polverificio è stato letteralmente depredato da ladri e vandali. Finito abbandonato e senza manutenzione alcuna, l’unica protezione rimasta è solo la precaria recinzione esterna, facilmente superabile. Una volta all’interno le porte dei locali sono aperte, e tutto è alla portata dei malintenzionati. Portati via dai quadri elettrici il rame dei cavi dell’energia, gravemente danneggiate anche le vecchie tubature di scolo dell’acqua piovana, probabilmente scambiate per rame da chi voleva rubarle. La storica struttura è dotata di impianto di videosorveglianza, purtroppo non funzionante perché manca l’energia elettrica.

Le parole del sindaco Cristoforo Salvati

E’ stato il sindaco Cristoforo Salvati a sporgere denuncia presso la locale tenenza dei carabinieri guidata dal tenente Gennaro Vitolo. “Quanto è accaduto è inammissibile. Non si può deturpare un sito storico e culturale come il nostro Polverificio Borbonico rispetto al quale questa Amministrazione aveva deciso di mettere in atto una serie di azioni per consentirne la promozione e la riqualificazione” le parole del primo cittadino. Complice del degrado e dell’abbandono, il “papocchio” burocratico in cui è finito il Polverifico.

La gestione

Ricadente nel Comune di Scafati, la soprintendeza di Salerno ha ceduto la struttura al Parco Archeologico di Pompei, già competente sul parco adiacente. La gestione teoricamente sarebbe in capo a Palazzo Mayer in virtù di una convenzione sottoscritta dall’amministrazione Aliberti con la soprintendenza salernitana. Un accordo che non è stato ancora ratificato con Pompei, nonostante i diversi incontri succeduti. “Eravamo pronti a sottoscrivere l’accordo di programma con il Parco Archeologico di Pompei e la Sovrintendenza di Salerno, responsabile dell’area, per avviare un percorso condiviso, con l’obiettivo di restituire al sito la dignità che merita e consentire alla comunità la piena fruizione dello stesso – conferma Salvati – Rispetto all’inciviltà della gente, purtroppo, possiamo fare ben poco”. Non è quindi chiaro a chi spetta la manutenzione.

Le parole di Michele Russo

“La notizia di atti vandalici e furti, è la conseguenza di un bene importante lasciato nel più totale abbandono da un’amministrazione incapace perfino di custodire queste ricchezze – dall’opposizione le parole di Michele Russo – Facciamo appello agli organi competenti ed alla stessa Soprintendenza di Pompei di prendersi cura dell’intero polverificio oltre che del parco. Forse solo così sarà in buone mani”.