Agro. Il rapporto Caritas: sarà una povertà generazionale (video)
Cinque generazioni per uscire dall’indigenza. Una povertà che si eredita in sei casi su dieci, si tramanda di padre in figlio come fosse una condanna. Per risalire dal “pavimento appiccicoso” dell’indigenza, serve il ricambio di almeno 5 generazioni contro le 4,5 della media Ocse. Una povertà che si cronicizza, al massimo di sempre in Italia, nonostante tre anni di Reddito di cittadinanza: 5,6 milioni di poveri assoluti arrivando a quasi 15 milioni includendo anche i poveri relativi. A questo quadro preoccupante si aggiunge anche la povertà energetica con il peso delle bollette.
L’identikit
Il povero, secondo la Caritas Italiana, nel suo XXI Rapporto sulla povertà, è come l’“anello debole” di una catena che non si riesce a spezzare. Caritas denuncia il ritorno dell’“aporafobia”, la paura del povero, l’intolleranza, la discriminazione dopo l’empatia nei mesi duri della pandemia. E il Reddito di cittadinanza così impostato serve solo al 44% dei poveri assoluti.
Il supporto
La Caritas — nei suoi 2.797 centri in 192 diocesi — ha supportato 228 mila persone, il 7,7% in più del 2020 pandemico e il 18,7% del 2019 pre – pandemico, erogando quasi 15 milioni di euro in varie forme d’intervento. Gli utenti Caritas nel 2021 crescono soprattutto al Sud. Nell’80% dei casi si tratta di povertà economica, seguono i problemi con il lavoro, la casa, la salute. Metà di chi bussa alla porta della Caritas cerca una prima o nuova occupazione. Ma un quarto ha un lavoro povero che non basta a sopravvivere.
Povertà fluida
Preoccupa poi la “fluidità” di quanti oscillano dentro e fuori lo stato di bisogno: famiglie definite “dall’elastico corto” che anche nelle fasi più favorevoli si collocano appena sopra la soglia di povertà e dopo ci ricadono. Sette famiglie povere su dieci hanno figli piccoli. C’è poi l’inflazione che mette all’angolo sempre più persone, anche del ceto medio. In aumento le richieste per pagare le bollette che gravano in maniera insostenibile sul bilancio familiare.
Il servizio è di Aldo Severino