Scafati. Disastro Sguazzatoio: “La Procura indaghi sulle responsabilità”

E’ chiaro che le responsabilità degli allagamenti, e dei danni derivanti, sono da imputarsi alle condizioni dei canali del fiume Sarno.

Il “disastro” dopo la tempesta. E’ durata meno di un giorno l’apertura di piazza Garibaldi, tra il traffico veicolare impazzito nel resto della città. Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale hanno lavorato senza sosta per tre giorni consecutivi, pur di far fronte all’incredibile massa d’acqua che ha allagato decine di negozi, box auto ed abitazioni. Tonnellate di fango e acqua che sono stati immessi però nuovamente nel rio Sguazzatoio.

E dallo stesso canale giovedi pomeriggio, mentre a pochi metri i soccorsi spalano fango, si leva forte e pungente un odore di idrocarburi, simile al gasolio. E’ bastato affacciarsi per notare le macchie di combustibile galleggiare sull’acqua. Era in corso uno sversamento copioso, tanto che sui social sono apparsi video e foto. E’ scattato immediatamente l’allarme, e dopo pochi minuti i carabinieri della locale tenenza, coadiuvati dagli agenti della Polizia Municipale, con i tecnici di Palazzo Mayer e dell’Arpac, effettuavano un sopralluogo a poche centinaia di metri più avanti. Uno scarico fognario che raccoglie le acque di via Faiella stava copiosamente sversando acqua e materiale simil combustibile. La provenienza, si scoprirà presto, è un deposito dismesso di una industria conserviera. Una volta sul posto i militari appureranno che lo sversamento è in realtà una conseguenza dell’allagamento dei locali, dove i proprietari erano già presenti e stavano cercando di tamponare i danni. L’acqua alta aveva mandato fuori uso una cisterna, e ritirandosi aveva trascinato il materiale con se. Oltre i danni ambientali però, in piazza Garibaldi, via Roma e via Oberdan i residenti stanno contando decine di migliaia di euro di beni andati persi. Da un lato merci a arredi delle attività commerciali, dall’altro i beni che erano conservati all’interno dei box auto. In alcuni punti l’acqua ha superato i due metri, finendo con il sommergere, per giorni, le auto che erano rimaste nei box.

“E’ andato tutto perso, due auto completamente distrutte” spiega un anziano residente. Motivo per il quale è partita già una petizione per presentare un esposto alla Procura della Repubblica per l’inerzia e l’incuria in cui sono lasciati i canali del Sarno. Un esposto al momento contro ignoti, toccherà alla Procura individuare gli eventuali responsabili. Perché secondo i residenti, ma del resto, è oggettivamente un dato inconfutabile, le esondazioni del rio Sguazzatoio non sono episodi sporadici e straordinari, ma da anni documentati con puntuale frequenza ad ogni pioggia torrenziale. E’ chiaro che le responsabilità degli allagamenti, e dei danni derivanti, sono da imputarsi alle condizioni dei canali del fiume Sarno. Sarà poi la magistratura ad accertare le responsabilità. Da Palazzo Mayer il Presidente del Consiglio Mario Santocchio preannuncia una seduta monotematica sul tema. “Vogliamo arrivare ad un documento condiviso con i residenti e commercianti”, spiega.
Adriano Falanga