Un altro monito per il futuro, verso un calcio meno violento ma soprattutto verso una giusta valutazione dei rischi di ordine pubblico. Dopo la guerriglia urbana andata in scena su via Tramontano e non solo in occasione del match Paganese-Casertana, l’amministrazione di palazzo San Carlo è pronto a difendere il proprio popolo dalla violenza ma anche dagli errori degli “altri”.
Valutazioni errate
Senza peli sulla lingua l’amministrazione reputa grave l’errore compiuto da Prefetto e Questura sulla gestione dell’evento sportivo, abbondantemente segnalato come match a rischio. Esistono alla base però anche limiti normativi legati alla serie D, che tutto può in termini di chiusura di spalti e tribune ma poco fa in termini di prevenzione e costruzione di percorsi in sicurezza per tutte le compagini sportive. “Non deve essere una giustificazione della violenza perpetuata da un gruppo di teppisti, che nulla hanno a che fare con il vero tifo organizzato degli azzurrostellati, presenti all’interno dello stadio mentre fuori prendeva forma la tragedia” puntualizza subito l’assessore alla Polizia Locale e alla sicurezza urbana Veronica Russo, mortificata dal presunto danno all’immagine cittadina e soprattutto della società sportiva, attualmente prima nel proprio girone di serie D.
Servono garanzie
L’attenzione dell’assessore si concentra sulle modalità di gestione di tutta una serie di eventi precipitati una volta appresa la notizia dell’errore relativo all’uscita autostradale. “Gli scontri e il vandalismo di Taranto Gelbison nascono sotto il segno di errori ripetuti anche in occasione di Paganese Casertana. I tifosi di una compagine sono entrati in contatto con i propri rivali di giornata troppo facilmente, scatenando così una scintilla, premeditata o estemporanea che sia” continua ancora Russo “Ho avuto modo con responsabili di Prefetto e Questura di visitare fisicamente il luogo e l’area del conflitto violento. Arrivati sul posto abbiamo segnalato criticità che noi valutiamo legittime. Ci rimettiamo al loro lavoro nella completa fiducia, sperando di non vedere un terzo episodio simile”. L’amministrazione quindi conclude la sua difesa alla città, ma non alla violenza culturale, sperando in verdetti benevoli per la comunità, che nulla hanno a che fare con tribune chiuse e partite in campo neutro. “Ogni domenica lo stadio Marcello Torre diventa un centro di socialità fondamentale per tutta la città, triste sarebbe allontanare le famiglie, i bambini, i tifosi virtuosi dal campo di gioco in nome di violenti usurpatori della nostra amata Paganese” conclude Russo.