L’ex calciatore viveva a Settimo Torinese, oltre ai colori grigiorossi, ha vestito anche la maglia rossoblù del Genoa.
“Sole che batte sul campo di pallone e terra e polvere che tira vento e poi magari piove”
Questa è una celeberrima canzone di Francesco De Gregori. Terra e polvere, i campi di calcio di tanti anni fa. Campi dove le strisce venivano rifatte con la carriola che spargeva gesso. Tifosi accalcati su tribune di cemento con sventolanti bandiere e vessilli .
I tempi in cui ha vissuto Scarpato
Erano questi i tempi di Luigi Scarpato, conosciuto da tutti con il soprannome di “bazooka” che certificava le sue grandi doti tecniche da attaccante puro. Luigi Scarpato esordì con la maglia grigiorossa nel 1959 per poi passare al Genoa. E in quel Genoa conobbe grandi personaggi del calcio dell’epoca. E qua si parla di Nereo Rocco, di Gigi Meroni, di glorie del passato che hanno fatto la storia del calcio Nazionale.
Il ritorno ad Angri
Poi tornò ad Angri nel 1966 prima di trasferirsi definitivamente al nord. Era molto legato ad Angri e di tanto in tanto veniva a trascorrere le feste in famiglia. In una intervista rilasciata al prof. Enzo Vaccaro, straordinario cronista delle gesta del cavallino rampante, Luigi Scarpato affermò : “Il mio primo contratto me lo fece firmare il leggendario professore Ferrigno, presidente della mia squadra del cuore, quel grigiorosso che mi si era stampato sulla pelle fin dalla nascita e che mai ho dimenticato nonostante i vari trasferimenti in alcune società della nazione. Ricordo che il primo contratto prevedeva oltre ad un adeguato stipendio anche un chilogrammo di carne al giorno fornitomi dallo stesso presidente Ferrigno affinchè ingrassassi di qualche chilo per meglio affrontare le rocciose difese del tempo ma fu tutto inutile.”
Altri tempi
Altri tempi, altre emozioni. Lugi Scarpato lascia un ricordo indelebile in tutti coloro che quei tempi e quelle emozioni le hanno vissute e che sono stati capaci di tramandarli ai propri figli, ai propri nipoti.
Alla famiglia le condoglianze di tutta la redazione di Agro24.
Aldo Severino.