Elezioni comunali a Scafati il prossimo 14 e 15 Maggio, spuntano possibili profili di ineleggibilità per alcuni consiglieri comunali, mentre nelle liste risalta il nome dell’ex comandante della locale Tenenza dei Carabinieri Gianpaolo Scafarto.
L’uomo
Tra i 555 nomi previsti per il prossimo consiglio comunale, spicca nelle ultime ore la presenza di uno dei nomi principali legati al caso nazionale Consip, l’inchiesta nata a seguito di illeciti nel campo dell’assegnazione degli appalti nella pubblica amministrazione. Scafarto, Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, ha prestato servizio proprio nel comune scafatese, trovando negli anni di lavoro la stima di tanti esponenti politici, ora al suo fianco proprio nella coalizione a supporto di Scarlato come il coordinatore di “Scafati Viva” Marco Cucurachi. Nel 2018 ha ricoperto la carica di assessore all’ambiente all’interno del comune di Castellammare, negli anni in cui è poi scoppiato il caso Consip, che dopo averlo visto in un primo momento prosciolto è negli ultimi mesi tornato sotto la lente degli inquirenti, a fianco di collaboratori della sua lunga carriera come il Capitano “Ultimo” colonnello Sergio Di Caprio. Una personalità importante quindi per la coalizione civica, che prova proprio attraverso storiche figure istituzionali e politiche del territorio a rilanciare l’attività dell’ente.
L’ultimo polverone
Dalla commissione elettorale non è arrivato nessun tipo di allarme sul caso, a differenza però di quello che sta succedendo in altre liste. C’è preoccupazione generale per una possibile ghigliottina futura delle ultime ore nei confronti di diverse liste che correranno per il governo di Palazzo Mayer, anche se non sembrano essere messe in discussione l’esistenza di una o di un’altra lista di candidati. Al centro delle indagini ora dei funzionari pubblici eventuali reati ostativi omessi nelle dichiarazioni del caso di ogni singolo esponente. E’ il caso che stanno vivendo per ora due candidati a fianco dell’ex sindaco Cristoforo Salvati, con la commissione elettorale che avrebbe rilevato dei principi di ineleggibilità per reati e sentenze degli scorsi anni. Sull’episodio è arrivata subito la risposta da parte della coalizione a trazione Fratelli D’Italia, con la candidata consigliere Laura Semplice che prontamente ha spiegato la situazione: “Dai documenti in nostro possesso non c’era nessun elemento ostativo, siamo stati puntuali nel richiedere garanzie a tutti i nostri candidati. Aspettiamo eventuali ufficialità del caso, ma è un dato che la lista è stata ammessa con tutti e 24 gli esponenti, con comunicazioni successive che non sono state ancora formalizzate”.