Calo delle nascite. In Campania “l’inverno demografico”

È un vero “inverno demografico” come definito dagli esperti. Una condizione legata strettamente alla arida “stagione” delle nascite

Nascite Immagine di senivpetro Freepik
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Calo delle nascite. In Campania “l’inverno demografico”

È un vero “inverno demografico” come definito dagli esperti. Una condizione legata strettamente alla arida “stagione” delle nascite e al conseguente vertiginoso calo delle culle. Il fenomeno, come riporta oggi “Il Corriere del Mezzogiorno”, dal 2008 al 2022 ha fatto registrare una significativa flessione delle nascite di circa il 32 per cento in Italia.

Poche culle nel Mezzogiorno

Poche culle, anche il Mezzogiorno risentirebbe di questo saldo negativo demografico. Napoli nella proiezione al 2030 la popolazione complessiva potrebbe diminuire del 5% (quasi del 9% al di sotto dei 5 anni).

Tasso elevato di nascite

Tra i Comuni campani con tasso percentuale più elevato in termini di neo natalità secondo Openpolis nel 2021, è Volla, in provincia di Napoli, che si registra il tasso maggiore: 1,24 neonati su 24.905 residenti. Seguito da Marzano di Nola, in provincia di Avellino, con il 1,23 per cento di nuovi nati. Gricignano d’Aversa registra 1,22. Castel Volturno, 1,19. Lettere, 1,16. Orta di Atella, Carinaro (nel Casertano) 1,12. Striano, 1,13. San Marzano, 1,11. Nelle città maggiori si segnala Napoli, su 922.094 residenti, nel 2021 sono nati 7.190 bambini, vale a dire lo 0,78 per cento della popolazione.

A Salerno, su 129.206 residenti, nel 2021 sono stati registrate 752 nuove nascite, per una incidenza dello 0,58% sulla totalità dei residenti. A Castellammare lo 0,73%. La riduzione delle nascite, e quindi del calo della popolazione residente, incide anche sul progressivo spopolamento delle aree interne.

RED