Scoperta choc in una zona rurale in provincia di Salerno dove, dopo un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini per disarticolare un sodalizio criminoso dedito al traffico internazionale di sostanze ad azione dopante e stupefacente, è stato individuato un locale adibito a laboratorio clandestino per la produzione, miscelazione e confezionamento di potenti sostanze dopanti, anche ad effetto stupefacente. Due le persone arrestate.
La perquisizione
Il Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, coadiuvato dai militari del Comando Provinciale di Salerno e del Comando Compagnia di Agropoli, come riportato da Cronache della Campania, hanno eseguito una perquisizione nei confronti di due persone residenti in provincia di Salerno.
Le sostanze
All’interno del fabbricato – allestito con presse, macchine incapsulatrici e conta-compresse, miscelatori e strumentazione per l’etichettatura – sono stati rinvenuti: 400 chili di principi attivi di sostanze anabolizzanti di varia natura, tra cui steroidi, ormoni della crescita e stimolanti.
Trovata anche la cosiddetta “droga dello stupro”
E ancora 20 chili di efedrina, precursore della sostanza stupefacente sintetica “metamfetamina”; 4 chili di sibutramina, sostanza dopante nonché anoressizzante bandito dal commercio europeo dal 2010; 61 confezioni di nandrolone, sostanza anabolizzante e stupefacente, vietato dalla legge; 26 flaconi di Ghb, la cosiddetta “droga dello stupro”; 300 chili di eccipienti e coloranti, funzionali alla produzione finale delle sostanze.
L’intervento dei Ris
Gli ingenti volumi di sostanze rinvenuti e la complessità tecnologica del laboratorio hanno determinato la necessità di un intervento di personale specializzato del Ris di Roma per la campionatura delle sostanze e la messa in sicurezza dei luoghi sottoposti a sequestro. Le operazioni si sono concluse con l’arresto in flagranza di due persone, residenti nella provincia di Salerno successivamente posti a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, e sono stati condotti nel carcere di Salerno.