Scafati. Disagi alla biblioteca comunale “Francesco Morlicchio”
Continuano i disagi alla biblioteca comunale “Francesco Morlicchio”, tra la mancanza di personale e un servizio ridotto mezza giornata e non efficiente. Con il bibliotecario venuto a mancare da qualche anno, infatti, la struttura è diventata una mera aula studio dove non si possono nemmeno più consultare i libri presenti tra gli scaffali.
Una sfida per Aliberti
È questa una delle sfide che attende la prossima amministrazione che sarà guidata dal sindaco Pasquale Aliberti, che verrà proclamato proprio oggi a mezzogiorno all’interno dell’aula consiliare presente all’interno della biblioteca. Lo storico polo culturale scafatese, diventato in passato un fiore all’occhiello in tutto l’Agro con diversi riconoscimenti anche di natura regionale, è ormai dopo anni di gestione insufficiente ridotto a un edificio perlopiù abbandonato e impolverato. La crisi dei servizi bibliotecari si è avuta definitivamente quando all’incirca tre anni fa arrivò il pensionamento della storica direttrice, la dottoressa Maria Benevento, simbolo dell’impegno culturale nella struttura ma ormai in tutta la città. Da quel momento, infatti, sono venuti meno i rapporti con scuole e associazioni, ma sono stati anche pesantemente ridimensionati gli orari di apertura e l’accessibilità al patrimonio libraio.
Situazione tampone con Salvati
La passata amministrazione comunale ha potuto tamponare l’emorragia delegando l’apertura della struttura a un singolo dipendente, diventato una vera e propria icona di resistenza per i diversi utenti abituali dell’aula studio, l’unico servizio praticamente in funzione. Dopo un primo periodo l’unico addetto è stato affiancato anche da un altro dipendente, oltre che dalla presenza del relativo ufficio comunale delegato alla cultura, anche questo in sott’organico. La precarietà di condizioni comporta quindi anche ulteriori disagi, con aperture ritardate e uscite anticipate all’ordine del giorno.
Il rilancio secondo Coppa
Lorenzo Coppa presidente del circolo Arci Cortocircuito è uno dei protagonisti dell’azione popolare che nacque circa un anno fa si pronuncia sulla questione: “Serve assolutamente l’assunzione di almeno una figura bibliotecaria che possa rappresentare il comune da un punto di vista amministrativo nei vari progetti che prenderebbero subito forma se solo ci fosse notizia di stabilità”.
Alfonso Romano