La tragedia è stata scoperta quando la madre, recatasi all’asilo per prendere la piccola, non l’ha trovata. Il padre avrebbe dovuto accompagnarla, ma in realtà per una dimenticanza la bimba era rimasta chiusa in auto.
L’asilo nel luogo di lavoro
L’auto era parcheggiata nei pressi della Direzione Generale per il personale militare del ministero della Difesa, nella zona di Cecchignola, dove il padre della bambina che è un carabiniere, lavora. La piccola frequentava l’asilo nido interno alla struttura interforze dove il padre avrebbe dovuto accompagnarla prima di andare al lavoro.
La tragica scoperta
La mamma è andata a prendere la piccola ma le hanno detto che la bambina non era presente in classe. A quel punto la donna avrebbe fatto la tragica scoperta nel parcheggio in cui era in sosta l’auto del marito. Le urla della donna hanno richiamato l’attenzione di un passante che ha infranto un finestrino, ma per la piccola non c’era più nulla da fare.
Il decesso
Il personale del 118 giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso della piccola. I carabinieri propendono per una distrazione fatale da parte dell’adulto che era con la piccola che stamani non è mai entrata al nido dove era attesa.
L’allarme
L’allarme e’ stato lanciato soltanto alle 14 circa, quando sul posto sono stati chiamati i soccorsi da alcuni passanti. Le indagini sul caso sono condotte dai carabinieri coordinati dalla procura della repubblica di Roma.
“Sindrome del bambino dimenticato”
Sarebbe un caso di “Forgotten Baby Syndrome” cioè “Sindrome del bambino dimenticato” quello che avrebbe portato alla morta della piccola di circa un anno, trovata senza vita in un’auto in via dei Fucilieri a Roma. Il genitore, convinto di aver accompagnato la figlia a scuola, parcheggia, chiude l’auto e va via.
Le cause
Non vi è ancora, a oggi, una ampia letteratura scientifica sul perché ciò accada, sul motivo per il quale si crea un vuoto di memoria che fa saltare un ‘passaggio’ nelle cose da fare, dandole come ‘compiute’. Secondo uno studio dei ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Università di Roma l’unico dato desumibile dalle specifiche ricerche è quello per cui si tratta dell’esito di un deficit (per lo più transitorio), della performance di memoria, in particolare della memoria di lavoro.