Agro. Campagna trasformazione pomodoro, quale futuro? (video)
A pieno regime la campagna di trasformazione del pomodoro. L’agro nocerino sarnese resta ancora un improntate riferimento industriale per la trasformazione di questo pregiato prodotto che fino ai primi anni 80 era prevalentemente coltivato nella valle dell’agro. Nel tempo la delocalizzazione delle colture progressivamente fatto lievitare i costi di produzione accompagnati anche da un calo dei consumi e dai cambiamenti climatici sono le preoccupazioni primarie per i vertici Anicav l’associazione italiana delle industrie conserviere attenta alle dinamiche di fatto. Per questa campagna di trasformazione, in Italia, sono stati messi a coltura circa 68.600 ettari, con un incremento del 5 percento rispetto al 2022. Da questi dati è possibile prevedere una produzione complessiva di circa 5,6 milioni di tonnellate. Sono stime e il volume delle produzioni andrà verificato al termine della campagna di trasformazione.
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Le incognite
Quindi dall’analisi emergono chiaramente le incognite legate in prevalenza allo scenario socio – economico e al fattore climatico che potrebbero incidere in maniera significativa su tutto il sistema produttivo. La costante crescita dei costi di produzione, legati materia prima e degli imballaggi, e la contrazione dei consumi generata dall’inflazione, sono voci passive preoccupanti sulle previste marginalità delle imprese. Quindi gli incrementi dei prezzi allo scaffale degli ultimi mesi che non si traducono essenzialmente in maggiori profitti ma che spesso coprono in parte i costi in continua crescita. Se il settore contiene i costi finali è soprattutto grazie alle capacità di resilienza degli imprenditori. Anche se la scure degli aumenti dei costi aleggia, le conserve rosse continuano ad avere prezzi assolutamente accessibili, proprio per gli sforzi del comparto. A sottolineare questo contenimento dei prezzi sul mercato è Giovanni De Angelis, direttore generale dell’Anicav.
La più importante filiera dell’ortofrutta
La trasformazione del pomodoro da industria rappresenta la più importante filiera italiana dell’ortofrutta. L’Italia, terzo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli Usa e poco distante dalla Cina, resta primo trasformatore di derivati destinati direttamente al consumo finale.
Il servizio è di Aldo Severino