Pagani oneri PIP. Impresa vince contro il Comune. L’Ente ha applicato i costi del Piano decaduto: ora deve risarcire
Potrebbe determinare un effetto a catena la sentenza che ha visto soccombere dinanzi al Tar il Comune di Pagani sul tema degli oneri di urbanizzazione, con oltre 200mila euro da restituire a un privato, titolare di un opificio industriale in via Mangioni.
Il ricorso
L’imprenditore, infatti, aveva impugnato davanti ai giudici amministrativi l’atto col quale l’Ente aveva determinato gli oneri a suo carico per gli interventi di urbanizzazione nell’area Pip. Palazzo San Carlo aveva indicato la somma a carico dell’azienda applicando un costo di circa 35 euro a metro quadro, arrivando così a un totale da versare di oltre 243mila euro, divisa tra somme già versate e conguaglio.
La ragione
Il tribunale di Largo San Tommaso, però, ha dato ragione al privato reputando l’area in esame decisamente svalutata rispetto alle originarie previsioni amministrative; l’Ente avrebbe dunque sbagliato nella determinazione del dovuto, perché si era rifatto a strumenti urbanistici ormai superati. L’area sulla quale insiste l’azienda, infatti, è ricompresa nel decaduto Piano di Insediamenti Produttivi; malgrado ciò gli uffici comunali hanno determinato la somma in base ai parametri dell’ex zona Pip.
La censura
Una scelta però censurata dai giudici del Tar di Salerno, che hanno sottolineato come “la determinazione degli oneri di urbanizzazione relativi al PdC n. 4/2022 risulta fondata su un parametro (35 euro al metro quadro) obsoleto, dacché riferito all’ormai decaduto Pip di Pagani”. La somma da applicare, secondo i magistrati, era quella di 8,24 euro al metro quadro, “per effetto del progressivo ridimensionamento delle opere di urbanizzazione ab origine programmate“. Alla fine la somma da imputare all’azienda era di poco superiore ai 10mila euro. Per l’amministrazione comunale quello oggetto di sentenza dovrebbe essere un caso isolato, ma che sottolinea lo stato di indeterminazione urbanistica del territorio che attende l’approvazione del nuovo PUC per dare vita magari a una nuova area Pip.
Alfonso Romano